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Richards, ha scelto Firenze affascinato dal progetto Fiorentina

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di Tommaso Borghini
Sorridente ed entusiasta della sua nuova maglia. Micah Richards appare tutt’altro che “cattivo” nel giorno della sua presentazione ufficiale. Il ragazzone di Birmingham, dietro la scrivania della sala stampa del Franchi, non fa paura, anzi è disponibile e spontaneo e si diverte quando gli chiedono del diverbio avuto con Mario Balotelli ai tempi in cui entrambi erano al Manchester City, ma è anche molto serio e determinato quando si parla del suo futuro a Firenze, una città e una squadra che considera ideali per il proprio rilancio sportivo.
“Ho giocato 12 anni al City, ma nell’ultima stagione sono stato troppo spesso fuori dal campo. Ho ricevuto anche altre offerte ma il progetto della Fiorentina mi ha colpito subito e ho deciso di accettare. Qui ci sono grandi ambizioni e desideravo da tempo fare un’esperienza all’estero. Spero di dare il mio contributo per raggiungere gli importanti obiettivi della squadra. Quali? Non mi hanno parlato di obiettivi precisi, ma cercheremo di qualificarci alla prossima Champions League. Perché no?”.
Perché ha giocato così poco al City negli ultimi tempi?
“Perché ho avuto un grave infortunio al ginocchio. Poi, una volta rientrato, avevo davanti Zabaleta che si era conquistato il posto da titolare, giocando molto bene. Loro mi hanno offerto anche un contratto più lungo, ma a me interessava giocare, così ho scelto la Fiorentina. Non ho recriminazioni nei confronti del mio vecchio club che mi ha permesso di giocare per traguardi importanti. Magari mi aspettavo soltanto di essere più impiegato nell’ultima stagione, ma il tecnico la pensava diversamente”.
Quali sono le sue caratteristiche?
“Sono un difensore, dunque penso soprattutto a vincere i duelli uno contro uno. Ma mi piace anche spingere sulla fascia, tanto è vero che nel 2011 feci 7 assist in Premier League. Posso giocare nella difesa a tre e nella difesa a quattro, spostato a destra”.
Ha parlato con Jovetic della destinazione Firenze?
“Sì, ne ho parlato con lui, ma anche con Savic e Nastasic, che sono stati miei compagni. Mi hanno parlato tutti benissimo di questa città, della tifoseria molto calda e della società. E da quello che ho visto avevano ragione”.
Ci racconta del diverbio avuto con Baloteli?
“Tutti conoscete il carattere di Balotelli. Siamo buoni amici, ma quel giorno litigammo per uno screzio durante una partitella. Lui stava perdendo e io gli dissi scherzosamente: “Mario, non vinci neanche questa?”. Lui si arrabbio, ma è acqua passata”.
Chi è il suo idolo?
“Patrick Vieira, col quale ho giocato due stagioni. E’ un grande giocatore e un leader. Anche lui mi ha consigliato l’Italia”.
Qual è la differenza tra la Premier e la Serie A?
“In serie A si pensa più alla tattica e i ritmi sono più bassi. Devo migliorare proprio sotto l’aspetto tattico, anche se già ho lavorato su questo quando mi allenava Mancini”.
Tra poco sulla stessa fascia di Cuadrado, cosa pensa del colombiano?
“Non vedo l’ora di giocare con lui. E’ fenomenale”.
Firenze può essere anche un trampolino per tornare in Nazionale?
“Quando giocavo titolare nel City venivo convocato spesso. Adesso con la Fiorentina ho l’opportunità di riconquistarla e ci tengo molto”.
Pensa di essere pronto per giocare titolare domenica?
“Decide il mister, ma ho giocato solo 15’ un mese fa col City e 60’ nell’ultima amichevole. Forse ho bisogno di più tempo e di lavorare per tornare al top”.
Dunque il debutto da titolare sembra rimandato, a meno di sorprese dell’ultim’ora.

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