Secondo il vicesindaco Nardella, la prima cosa da chiarire prima di avviare un piano condiviso è decidere “quale Oltrarno vogliamo”: nuova meta del turismo mordi e fuggi, o luogo del turismo di qualità? silenzioso quartiere residenziale o costellato di ristoranti e pub? area totalmente pedonale o con nuovi parcheggi sotterranei? “L’Oltrarno è un meccanismo molto delicato e non ha bisogno di terapie d’urto, ma di uno sviluppo sostenibile – ha sottolineato Nardella – ed è da questo punto di forza che si deve partire per rilanciare l’artigianato, lavorare sulla qualità del turismo, promuovere i servizi per i residenti. E senza cadere nella trappola della contrapposizione tra commercianti ed abitanti. Si può cominciare con ‘Natale in Oltrarno’.”
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