“Abbiamo Fiducia nell’operato della magistratura fiorentina e allo stesso tempo siamo fiduciosi che il professor Macchiarini riuscirà a dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi, dopo aver appreso degli arresti domiciliari a cui il chirurgo è stato sottoposto. “Macchiarini è indubbiamete un grande chirurgo”, prosegue il presidente Rossi. “Poche settimane fa sulla stampa internazionale il suo nome veniva indicato come un punto di riferimento imprescindibile della chirurgia d’avanguardia. Mi auguro che possa riprendere quanto prima la sua attività professionale preziosa e per certi versi indispensabile per molti pazienti della Toscana e dell’Italia. Se Macchiarini ha commesso errori o reati è giusto che ne risponda e che paghi davanti alla legge come deve accadere per tutti i cittadini, ma questo non mette in discussione la sua attività di ricercatore e di chirurgo la cui valutazione compete esclusivamente alla comunità scientifica”
Sull’argomento è intervenuto anche l’avvocato Rosario Bevacqua, difensore del chirurgo. ”E’ solo molto seccato di aver subito questa angheria ed e’ quasi pentito di essere tornato a lavorare in Italia”, ha dichiarato Bevacqua. ”Si tratta di fatti vecchi, del 2010 – spiega il legale – e le accuse si riferiscono solo a tentativi di reato. Questo provvedimento si poteva anche evitare”. Da quanto emerge dagli atti il chirurgo Paolo Macchiarini, avrebbe chiesto ad un paziente che doveva operare che gli venissero versati ”indebitamente” 150 mila euro e in un’altra avrebbe prospettato un intervento da 130 mila euro. Sono sei i casi che la procura contesta a Macchiarini, accusato di concussione, peculato, falso ideologico e materiale. Il chirurgo, ricordano gli investigatori, era ”dirigente medico” all’azienda ospedaliera universitaria di Careggi in virtù di un incarico a tempo determinato del gennaio 2010. L’inchiesta sarebbe partita proprio dalla denuncia della moglie del paziente, affetto da metastasi polmonari e cerebrali, al quale erano stati chiesti 150 mila euro per il ricovero in una struttura di Hannover, in Germania. Per la difficoltà della famiglia a reperire il denaro, il progetto sfumò. Fra gli altri casi ci sarebbe quello – anch’esso andato a vuoto – di un paziente affetto da un tumore maligno e ”già sottoposto a sei interventi chirurgici”, al quale Macchiarini avrebbe chiesto di sottoporsi a un ulteriore intervento in ”una struttura sanitaria privata, presumibilmente in Inghilterra, che avrebbe comportato una spesa pari a circa 130 mila euro”. Macchiarini avrebbe spiegato che ”l’intervento avrebbe potuto essere effettuato solo a Londra dove operavano gli specialisti otorinolaringoiatri di sua fiducia, aggiungendo, contrariamente al vero, che non vi era possibilita’ che l’intervento, ritenuto urgente, venisse eseguito a breve nella struttura ospedaliera di Careggi”.