”Siamo i primi a dire che va migliorata la situazione del trasporto pubblico e non fa eccezione la situazione dei taxi a Firenze, molto c’e’ da fare sul servizio, sulle tariffe, sulle licenze, ma quando leggo le dichiarazioni da piccolo dittatore sudamericano degli anni 70 di qualche amministratore, le cose cambiano”. Lo afferma l’on. Gabriele Toccafondi, coordinatore cittadino del Popolo della Liberta’ a Firenze. ”Non e’ sfuggito – dice Toccafondi – che e’ bastata la coda di persone che, domenica durante il nubifragio, si e’ formata per aspettare i taxi, che qualche giornale ha fatto partire la richiesta di aumentare le 650 licenze fiorentine, e subito dopo non sono sfuggite le parole del vicesindaco che prima ha intimato ‘subito giu’ le tariffe’ e, per spiegare meglio, ha fatto esplicitamente capire che o si trova un accordo sui prezzi o lui chiedera’ all’Authority un verdetto anticipato sulle licenze, e poi ha continuato dicendo ‘sono disposto, prima di discutere di licenze, a attendere ma solo a patto che da subito i taxi riducano le tariffe, magari stabilendone di predeterminate, per i fiorentini”’
”Sono convinto – prosegue il parlamentare del Pdl – che e’ possibile e necessario migliorare il servizio, renderlo piu’ efficiente soprattutto per alcune categorie come donne, giovani, pensionati, persone che devono raggiungere gli ospedali, abbassare le tariffe, creare agevolazioni per i fiorentini. Ma questa possibilita’ si raggiunge con un dialogo e non sventolando la clava delle licenze. Mi fa sorridere poi leggere che il vicesindaco avrebbe intrapreso la crociata dopo che ha letto l’indagine dell’ufficio statistiche del comune che spiegava che i fiorentini chiedevano tariffe piu’ basse”. ”Se e’ cosi’ allora Nardella si adoperi per abbassare subito le tariffe di acqua, rifiuti e gas gestiti da societa’ comunali perche’ per i fiorentini le tariffe sono care e il servizio non e’ efficiente, lo faccia con le stesse motivazioni e parole usate: ”subito giu’ le tariffe” se vorra’ portare a Firenze gare, liberta’ e concorrenza – conclude Toccafondi – noi siamo con lui”.