“Norme assurde, allucinante, un clamoroso autogoal: intervenga Bersani”. Appello del Sindaco Pd di Firenze Matteo Renzi a Pierluigi Bersani, nella qualità di Segretario del Pd prima ancora che di candidato in corsa, affinché intervenga e e decreti lo stop alle nuove regole sulle primarie che il partito voterà sabato all’assemblea nazionale, caratterizzate da doppio turno ed albo degli elettori. “Sono un boomerang – ha denunciato Renzi, in una intervista al quotidiano del partito l’Unità’- e Bersani non lo può permettere. Spero davvero che intervenga. Tutti i sondaggi sono unanimi nel dire che il Pd sta salendo grazie alle primarie. E invece ora le si vorrebbero fare ‘finte’. Mi auguro ci pensino bene e prevalga la ragionevolezza”.
Renzi pronto a roveconsciare il tavolo Mattinata di contatti tra gli ambasciatori di Matteo Renzi e di Pier Luigi Bersani. Lo staff del sindaco di Firenze, viene riferito, ha sondato il terreno con Maurizio Migliavacca e lo stesso Renzi ha telefonato ad alcuni esponenti del Pd per capire se e quali siano i margini di trattativa rispetto al regolamento delle primarie filtrato nella giornata di ieri. Dal gruppo dirigente, spiegano i renziani, e’ emersa una “fortissima determinazione” a non modificare l’impianto di regole, frutto di una laboriosa mediazione tra le varie componenti del Pd. Sull’albo degli elettori, in particolare, non si transige. Trattabile, forse, la questione di riaprire la platea dei votanti per il ballottaggio. Ma anche su questo punto ci sono molte resistenze nell’apparato dirigente del Pd. In tutto questo, riferiscono di un Renzi molto nervoso e pronto anche ad atti clamorosi. Chi ci ha parlato stamattina lo definisce “tesissimo”. Il sindaco sarebbe arrivato persino, raccontano, a minacciare di uscire dal Pd e correre da autonomo o portare a votare la gente ai gazebo senza il certificato e senza aver sottoscritto il Manifesto politico di sostegno al centrosinistra, che prevede la pubblicazione dei nomi dei sottoscrittori. Insomma, la tensione e’ alta. E il sindaco, al di la’ delle minacce che vengono riferite, cerca di individuare una strategia e intanto alimenta la polemica sulla “discriminazione politica” nei suoi confronti. Proprio per questo, per togliere l’arma del ‘vittimismo’ a Renzi, c’e’ l’intenzione dei sostenitori di Bersani di far partire una contro-campagna sulle nuove regole delle primarie che smonti la tesi del ‘complotto’ contro il sindaco di Firenze. “Non c’e’ nulla di draconiano in quel regolamento”, dice uno dei dirigenti che lo ha messo a punto. Domani alle 11 ci sara’ la riunione del commissione Statuto del Pd per preparare l’assemblea di sabato. Ma nessun renziano fa parte dell’organismo. Ci sono Pippo Civati e Salvatore Vassallo che potrebbero sollevare questioni contro le primarie nuova maniera.
Il governatore Rossi Ma in Toscana c’è anche chi è favorevole al cambiamento delle regole: ”E’ giusto si discutano le regole per accedere alle primarie. Intanto va cambiato lo statuto per consentire a Renzi di candidarsi. E’ giusto che possa accedere chi davvero e’ deciso per il centrosinistra”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, questa mattina ad Agora’, su Rai Tre. ”C’e’ un problema: se si clicca su internet ‘brogli elettorali’, – ha aggiunto Rossi – campeggia Putin ma campeggia anche il Partito democratico e tutte le primarie che finora abbiamo fatto. Io che sono un militante di questo partito vorrei che la prossima volta le primarie fossero regolate e cliccando su Google ‘Pd’ ed ‘elezioni’ non venisse fuori ‘brogli”’.