Lo chiamano “ormone di Dio”, in analogia con il celebre Bosone di Higgs, perché sembra che a suo modo allunghi la vita. È la Relaxina, un ormone prodotto naturalmente in gravidanza e probabile origine della maggior longevità delle donne. Grazie a nuovi studi il miracoloso ormone promette ora innovazioni epocali nella prevenzione e terapia delle malattie cardiovascolari (arteriosclerosi, cardiopatie, ictus cerebrali), prima causa di morte e disabilità.
Da oggi fino al 12 ottobre, ricercatori e specialisti di tutto il mondo s’incontreranno a Firenze, per presentare i risultati dei nuovi studi e trial clinici internazionali nel sesto congresso quadriennale promosso dalla Fondazione per la ricerca sulla Relaxina nelle malattie cardiovascolari e altre patologie. Il programma è stato illustrato dai tre presidenti: l’endocrinologo Mario Bigazzi, direttore dell’Istituto Prosperius, l’istologo Daniele Bani e la farmacologa Emanuela Masini, entrambi dell’Università di Firenze.
Tra i test più importanti e appena conclusi, un trial clinico sostenuto da Novartis e condotto in 11 paesi su un campione di 1161 infartuati, dimostra che terapie a base di Relaxina sintetica riducono drasticamente la mortalità. Lo Health Science Center della Texas University certifica invece che l’ormone accelera anche negli anziani il recupero funzionale del muscolo scheletrico danneggiato. E dal Giappone, l’Università di Shizuoka spiega come attenui anche gravi danni ai reni causati da Rabdomiolisi, ossia da traumi estesi del tipo assai frequente nelle vittime di terremoti o bombardamenti.
Tra i centri all’avanguardia, anche l’Istituto Prosperius e gli atenei di Firenze e Perugia, che presentano risultati di assoluto interesse. In un test dell’equipe Bigazzi su 36 anziani post ictus, la metà trattata con Relaxina pura di origine animale ha evidenziato miglioramenti assai maggiori. E dopo tre mesi di trattamento, un secondo campione di pazienti afflitti da problemi di circolazione periferica ha avvertito sensibili e crescenti benefici grazie a neoformazioni arteriose originate dalla Relaxina.
“In base a questi e altri risultati”, dice Bigazzi, “siamo ormai convinti che la Relaxina sia probabilmente il più importante degli ormoni vascolari. Prevenendo e curando le malattie del sistema circolatorio, prima causa di mortalità, possiamo anche affermare che allunga la vita. Essendo presente nel sangue delle donne a ogni ovulazione, crediamo perciò che in un modo ancora misterioso, ma che prima o poi capiremo, la Relaxina le protegga dalle malattie cardiovascolari almeno fino alla menopausa. E che sia proprio questa sostanza a consentire loro di vivere, come noto, più degli uomini”.