L’Aci Italia ha evidenziato con uno studio che le piccole citta’, cosiddette ‘a misura d’uomo’, consentono una maggiore mobilita’ pedonale favorendo la sostenibilita’ ambientale, ma peccano in termini di organizzazione della circolazione e di incidentalita’ stradale, anche a dispetto degli ingenti investimenti pubblici.Se analizziamo gli incassi delle multe per infrazioni al Codice della Strada, Roma si classifica al primo posto con 270.300.000 euro, seguita da Milano (130.100.000 euro), Napoli (65.600.000 euro), Torino (60.900.000 euro), Bologna (36.300.000 euro), Genova (33.600.000 euro). Agli ultimi posti della graduatoria L’Aquila con 402.000 euro e Potenza con 486.000 euro. Esaminando la quota in percentuale dei proventi delle infrazioni destinata alla sicurezza stradale, la piu’ virtuosa e’ la citta’ di Trieste con il 177% pari a 8.850.000 euro, segue Roma con l’83% a pari merito con Bologna (rispettivamente 224.349.000 euro e 30.129.000 euro), quindi Torino con l’81% (49.329.000 euro) e Cagliari con il 78% (4.524.000 euro); agli ultimi posti Venezia con il 41% (3.895.000 euro) preceduta da Bari, Campobasso, Catanzaro, L’Aquila e Potenza con il 50% (da Ancona, Aosta, Firenze, Perugia e Trento non sono pervenuti i dati). Complessivamente nei 20 capoluoghi di provincia si stima siano 673.165.000 euro i proventi dall’incasso delle multe, il 70,5% dei quali e’ stato destinato alla sicurezza stradale, pari ad una cifra che raggiunge i 474.947.500 euro.