di Piero Campani
Siamo alle solite sull’esempio di Italia ’90, quando il PD fece a lungo il gioco delle tre carte per arrivare all’ipotesi della ristrutturazione invece di costruirlo nuovo di zecca lontano da Campo Marte. Come vi abbiamo spiegato nel precedente articolo Michele Ventura mise in campo tutta la sua forza politica per arrivare con i tempi stretti per arrivare ad una gara europea per realizzare il nuovo stadio. Così si arrivò alla ristrutturazione.
SIAMO ALLA STESSA SITUAZIONE DI 30 ANNI FA. MA….
Negli anni ’90 il fatto di fare una scelta fra ristrutturazione e nuovo stadio ero riservato alla politica che deve scegliere la cosa migliore per il bene della città. Poi può uscire fuori anche un errore, uno sbaglio ma intanto era la naturale linea di chi è stato eletto per cercare di fare il bene dei cittadini.
ADESSO NO Sono cambiate molte cose nella gestione della “cosa pubblica” Adesso la politica dagli stessi assessori allo stesso sindaco deve fare i conti con i manager che reggono amministrativamente il comune pronti a fare di tutto per dettare gli indirizzi. E’ un problema grosso della politica italiana. Difficile tornare indietro se non rischiare somme notevoli che vanno contro il bene comune. In poche parole spostare un manager che non è più in linea con la politica della giunta costa molto. E allora si va avanti con le diatribe che ormai conosciamo da anni. Dai Della Valle in poi. La giunta è spaccata in due sulla scelta fra la ristrutturazione del Franchi e il nuovo stadio alla Mercafir. Con il sindaco NARDELLA E IL PRESIDENTE COMMISSO che si trovano fra due fuochi. Con la sopraintendenza che non è mai stata ascoltata in orofondità nè permesso di incontrare il comitato PRO FRANCHI. Che può aver torto. Ma almeno comprendiamo quel’è il vero indirizzo della Sopraintendenza.
CON IL RISCHIO DI ARRIVARE A SETTEMBRE 2023 INVECE DI INAUGURARE LO STADIO ESSERE ANCORA DAVANTI A UN TAVOLO PER DECIDERE
Vi siete chiesti perché le notizie sulla stadio vengono veicolate solo verso l’ipotesi Mercafir? Chi ha lanciato l’idea dello stadio alla Mercafir sia dal punto di vista politico e amministrativo è ancora in una nuvoletta sopra Palazzo Vecchio. Fino a quando un forte temporale non spazzerà via la nuvoletta saremo sempre alle solite cose. Alla nebbia più completa
Spazzare la nuvoletta significa poter vedere in lontananza scegliendo la migliore soluzione per il bene completo per la città. Non solo di parte. A quel punto sarà una scelta concordata e si potrà andare avanti a spron battuto.