In una conferenza stampa congiunta, Mario Razzanelli (Forza Italia), Federico Bussolin (capogruppo Lega), Roberto De Blasi e Lorenzo Masi (M5S) e Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia) hanno espresso critiche e perplessità sull’avvio dei cantieri per la linea 3.2 della tramvia, che collegherà Firenze a Bagno a Ripoli.
Razzanelli, che ha anche mostrato un video del tram inventato in Cina che corre senza binari seguendo strisce di vernice sull’asfalto, “un sistema che potrebbe eliminare l’impatto ambientale del vecchio tram voluto dalle amministrazioni di sinistra da Domenici in poi, mi chiedo se dal 2017 quando è stato presentato lo abbiano mai preso in considerazione”, si è poi soffermato sulla VIA (Valutazione d’impatto ambientale) della linea 3.2. “L’8 dicembre scade il termine per la presentazione delle osservazioni – ha dichiarato il consigliere azzurro –. Un gruppo di lavoro sta esaminando il faldone per individuare i punti critici e sollevare quelle obiezioni che, ne sono convinto, possono portare a bloccare i lavori per questa opera che distruggerebbe una parte storica di Firenze come i viali di circonvallazione e il lungarno Colombo. Presenteremo l’ultimo giorno utile le osservazioni e vedremo come e se il Comune saprà rispondere”.
Per Bussolin, “il problema non è il mezzo di per sé: la Lega ribadisce il suo sì al sistema tramviario, ma non questo che è vecchio e costoso. La linea sia realizzata interamente senza pali né cordoli, e siamo inoltre perplessi su alcuni passaggi che impattano pesantemente sul traffico privato. Crediamo che i due sistemi di mobilità debbano integrarsi e non scontrarsi”.
Il capogruppo M5S De Blasi ricorda che “la Soprintendenza non ci risulta abbia ad oggi acquisito alcunché dal Comune di Firenze. Ci chiediamo come sia possibile presentare una VIA senza che ci sia prima stato il nulla osta della Soprintendenza. Ci pare un modo frettoloso di condurre i lavori che non prelude a nulla di buono”.
Infine, Draghi si dice “preoccupato per il previsto taglio degli alberi lungo il tracciato, ma anche per l’impatto del ponte di Bellariva e per il passaggio da viale Giannotti, una direttrice già oggi senza i binari sotto forte stress e che con l’avvento del tram potrebbe letteralmente collassare”.
“E non dimentichiamo – conclude Razzanelli – che i fiorentini hanno già bocciato nel febbraio 2008 la linea 3 della tramvia con un referendum. Ma pare che per le amministrazioni PD la democrazia sia un optional”.