“Il quarto trimestre si sta chiudendo con segnali di indebolimento del quadro congiunturale. E’ crescente il rischio di una recessione tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. La dinamica dei consumi delle famiglie, dopo i moderati spunti di vivacità del terzo trimestre, è tornata, a novembre, in territorio negativo”. È quanto emerge dal rapporto Congiuntura di Confcommercio.
“Anche i miglioramenti che si registrano sul versante delle persone occupate, se letti alla luce delle ore effettivamente lavorate, appaiono poco rassicuranti. Si prevede, di conseguenza, una piccola riduzione congiunturale del PIL nell’ultimo quarto dell’anno in corso. L’attività produttiva del prossimo anno potrebbe oscillare non già tra frazionaria ripresa e stagnazione bensì tra stagnazione e moderata recessione”, prosegue l’associazione di categoria.
Il quadro congiunturale continua a essere caratterizzato da andamenti non particolarmente favorevoli dei principali indicatori. A ottobre la produzione industriale ha evidenziato uno stato di difficoltà, con una contrazione dello 0,3% congiunturale, al netto dei fattori stagionali, e del 2,4% su base annua. La fiducia dei consumatori è risultata, nel mese di novembre, in forte calo mentre è rimasta sostanzialmente stabile quella delle imprese. La contrazione per il sentiment delle famiglie è stata del 2,7% congiunturale, mentre per le imprese si è registrato un leggero aumento (0,2%). Su base annua il tendenziale di entrambi ha continuato a ridursi fortemente con -5,5% per le famiglie e -1,6% per le imprese. Con il permanere di una situazione di debolezza si stima, a dicembre, una variazione congiunturale del Pil mensile del -0,1%, dato che porterebbe ad una crescita dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2018.