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Toyota, nel futuro a zero emissioni ci sono l’ibrido e l’idrogeno

admin
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Ridurre le emissioni di CO2 del 90% entro il 2050 ma anche l’NOx, ovvero gli ossidi di azoto e le loro miscele. Questo è l’impegno che prende Toyota per il drastico abbattimento degli inquinanti nelle proprie vetture, ma non solo: tra gli obiettivi della Casa delle tre ellissi c’è anche la riduzione dell’impatto ambientale di tutte le attività del Gruppo.
“L’ambiente è una priorità fondamentale per Toyota e per il Gruppo a livello mondiale. Già nel 2015 abbiamo preso impegno su una serie di obiettivi ambientali che vogliamo raggiungere entro il 2050. Un piano olistico che vede sia l’abbattimento delle emissioni di CO2 dei nostri veicoli, riducendole entro il 2050 del 90% rispetto al 2010, ma anche la riduzione dell’impatto ambientale di tutte le attività del Gruppo, dalla produzione, all’approvvigionamento dei ricambi, alla logistica, fino al fine vita dei veicoli”, dice all’Agenzia Italpress Andrea Saccone, Communication & External Affairs General Manager di Toyota Italia.
“Abbiamo l’ambizione di produrre con zero emissioni di CO2 e di riutilizzare le risorse naturali come l’acqua, nella maniera più efficiente possibile e da questo punto di vista naturalmente la tecnologia che scegliamo per le nostre auto è fondamentale. Toyota da sempre investe nelle forme di elettrificazione, come l’ibrido, e nello sviluppo a zero emissioni utilizzando l’idrogeno o le vetture elettriche a batteria”, rivela Saccone. “Per quanto riguarda l’ibrido vantiamo una progenitura, se pensiamo che abbiamo lanciato il primo Full Hybrid oltre 20 anni fa e siamo arrivati a quasi 15 milioni di ibride elettriche vendute nel mondo, di cui quasi 300 mila in Italia. I nostri ibridi Full Hybrid sono in grado di ridurre le emissioni di NOx di oltre il 90% rispetto ai limiti previsti dalla legge” afferma Saccone. Ma Toyota non è solo ibrido: è sempre più proiettata verso il futuro con Mirai, la prima auto a idrogeno con tecnologia Full Cell System a zero emissioni e nessun motore a combustione interna: “Mirai, che in giapponese vuol dire futuro, è in listino dal 2014 e allo scarico emette acqua, quindi è un’auto veramente pulita da tutti i punti di vista. La seconda generazione arriverà l’anno prossimo è sarà un’auto molto bella – assicura Saccone -. Prevediamo di incrementare la produzione: abbiamo circa 10 mila vetture circolanti al mondo e speriamo di avere una diffusione