“Ricordo che l’Oms il 23 gennaio non ha proclamato lo stato di emergenza”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’audizione al comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, in merito al coronavirus n-Cov.
“E’ evidente che il principio di massima precauzione è stato applicato con scrupolo e tempestività – ha aggiunto Speranza -. L’Italia è tra i paesi europei e del mondo che hanno adottato il più alto livello di precauzione. L’evoluzione della diffusione del coronavirus va seguita con attenzione ma sono sbagliati e infondati gli allarmismi”.
“Secondo gli accordi di Schengen la sospensione della libera circolazione tra le frontiere deve essere limitata nel tempo e corrispondere ad una misura indispensabile per tutelare la salute pubblica – ha aggiunto -. Il 4 febbraio il direttore del centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha affermato che la decisione di sospendere gli accordi di Schengen a causa dell’epidemia di Coronavirus allo stato attuale non è giustificata dal punto di vista scientifico, ha aggiunto che l’impatto potenziale dell’epidemia è alto ed esiste una probabilità di casi di importazione nei paesi dell’Unione Europea mentre la probabilità di un contagio diffuso da uomo ad uomo in Europa è basso. Allo stato non vi sono elementi tali da poter giustificare una limitazione della libertà di circolazione delle persone all’interno dell’area Schengen”.
(ITALPRESS).
“E’ evidente che il principio di massima precauzione è stato applicato con scrupolo e tempestività – ha aggiunto Speranza -. L’Italia è tra i paesi europei e del mondo che hanno adottato il più alto livello di precauzione. L’evoluzione della diffusione del coronavirus va seguita con attenzione ma sono sbagliati e infondati gli allarmismi”.
“Secondo gli accordi di Schengen la sospensione della libera circolazione tra le frontiere deve essere limitata nel tempo e corrispondere ad una misura indispensabile per tutelare la salute pubblica – ha aggiunto -. Il 4 febbraio il direttore del centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha affermato che la decisione di sospendere gli accordi di Schengen a causa dell’epidemia di Coronavirus allo stato attuale non è giustificata dal punto di vista scientifico, ha aggiunto che l’impatto potenziale dell’epidemia è alto ed esiste una probabilità di casi di importazione nei paesi dell’Unione Europea mentre la probabilità di un contagio diffuso da uomo ad uomo in Europa è basso. Allo stato non vi sono elementi tali da poter giustificare una limitazione della libertà di circolazione delle persone all’interno dell’area Schengen”.
(ITALPRESS).