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Scuola Marescialli: due anni a Riccardo Fusi

admin
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Con quattro condanne si e’ concluso questa sera davanti al Tribunale di Roma il processo per l’appalto della Scuola per marescialli di Firenze. Per il reato di corruzione aggravata per atto contrario ai doveri d’ufficio i giudici hanno condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno Angelo Balducci e Fabio De Santis, rispettivamente ex presidente del Provveditorato ai Lavori pubblici e ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana. Condannati inoltre gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli che ha avuto 2 anni e 8 mesi e Riccardo Fusi, condannato a 2 anni. A quest’ultimo il Tribunale, che ha riconosciuto a tutti gli imputati le attenuanti generiche, ha concesso la sospensione condizionale della pena. A Balducci e De Santis il Tribunale ha applicato l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici. Agli stessi Balducci e De Santis e ad altri altri due imputati il Tribunale ha attribuito le spese di custodia in carcere e l’incapacita’ a trattare con la pubblica amministrazione per tutta la durata della pena inflitta.

La reazione di Fusi ”Ho reagito malissimo, come reagisce un innocente”. Lo ha detto l’imprenditore toscano Riccardo Fusi, che era a capo dell’impresa Btp, dopo la lettura della sentenza del tribunale di Roma che lo ha condannato a 2 anni per la vicenda dell’appalto della scuola Marescialli dei carabinieri di Firenze. ”Sistema gelatinoso? Io stavo dalla parte di la’ – ha aggiunto – Non vincevo mai un appalto”. Per l’accusa, grazie alla mediazione dell’imprenditore Francesco Piscicelli, Fusi prese contatti con Angelo Balducci, ex presidente del provveditorato ai lavori pubblici, e Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana. Lo scopo dell’imprenditore toscano era rientrare nell’appalto scuola marescialli che – dopo esserselo aggiudicato – aveva perso per un contenzioso con lo Stato sui coefficienti di sismicita’, aspetto che incideva sul costo dell’opera. ”E’ un processo mediatico – ha aggiunto Fusi – Ho vinto il lodo arbitrale che poi mi ha dato ragione sul contenzioso con lo Stato. Non solo, il costo dell’opera, alla fine, e’ piu’ che raddoppiato. Perche’ non si indaga su questo? Io cercavo solo giustizia. Volevo solo tutelare gli interessi dello Stato, che in quel caso coincidevano con i miei. Mi raccomandai a Balducci, a De Santis, a Verdini, ai ministri e poi a Piscicelli. Tutti mi davano ragione ma nessuno ha fatto nulla. E come se si condannasse quello che chiama i carabinieri perche’ vede un ladro in banca”. Agli atti ci sono delle foto con Fusi di fianco a Piscicelli che, davanti alla Ferratella, ha in mano degli orologi-regalo. ”Ho commesso una leggerezza – dice Fusi – ma stavo solo accompagnando Piscicelli a fare gli auguri a De Santis. Ero nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma le indagini sono state a senso unico”

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