Magnolfi (Pdl) “Il riordino delle province non piace ai toscani. Disattese le indicazioni del consiglio regionale”

Il riordino delle Province toscane ”appare comprensibile solo in una logica di rigido controllo politico sul sistema delle autonomie toscane. Per molti aspetti quella adottata dal Governo e’ addirittura la scelta meno adatta per qualificare le istituzioni locali e garantire una equa presenza sul territorio dell’amministrazione periferica dello Stato. Cio’ e’ particolarmente evidente in relazione alla cosiddetta citta’ metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, una realta’ ‘tricefala’, con una popolazione pari a quasi la meta’ di quella regionale”. Lo afferma, in una nota, il capogruppo Pdl in Consiglio regionale Alberto Magnolfi. Per il capogruppo e’ inevitabile una ”sovrapposizione tra il ruolo della Regione e quello dei nuovi enti intermedi che hanno dimensioni e consistenza tale da costituire altrettante sub-regioni”. Secondo il vicepresidente del Consiglio toscano Roberto Benedetti (Pdl) ”a parte il governatore Enrico Rossi, oggi i toscani sono tutti scontenti. Con la decisione del governo sul riordino delle Province sono state disattese le proposte del Cal, dell’Upi e del tutto ignorate quelle uscite dal Consiglio regionale. In tutto questo, Rossi ha giocato la sua partita sulle spalle dei toscani, ottenendo cio’ che voleva con le complicita’ emerse stamani dalle dichiarazioni dei presidenti delle Province di Pistoia Federica Fratoni e di Firenze Andrea Barducci, con un evidente retrogusto anti-renziano”. Di ”minestrone quasi disgustoso che non accontenta nessuno” parla il portavoce dell’opposizione nell’Assemblea regionale Stefania Fuscagni (Pdl) secondo cui ”non si disegna la Toscana col righello seduti a un tavolo distante chilometri dalle reali esigenze del territorio”. Plauso del Pdl invece per il mantenimento della Provincia di Arezzo. Secondo Stefano Mugnai e Paolo Enrico Ammirati ”il mantenimento dell’autonomia della Provincia di Arezzo e’ un risultato che conferma l’impegno speso dal Pdl in favore del territorio aretino”.