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De Zordo e Grassi: “Clamorosa l’assenza di Renzi in consiglio comunale. Manca dal 13 settembre”

admin
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”Il sindaco Renzi si difende oggi dalle accuse che gli stanno piovendo addosso da piu’ parti per la sua evidente assenza dai lavori del Consiglio comunale enumerando le iniziative cittadine a cui ha partecipato ultimamente, e reagisce alle critiche sul bilancio in rosso del Comune dando la colpa alla Legge di stabilita’. Troppo facile”. Lo affermano i consiglieri Ornella De Zordo di perUnaltracitta’ e Tommaso Grassi di Sel. ”La sua assenza ai lavori del Consiglio e’ clamorosa – aggiungono -: non e’ piu’ intervenuto alle sedute dall’inizio della sua campagna cioe’ dal 13 settembre, e si e’ fatto rappresentare da altri o semplicemente ha fatto saltare appuntamenti importanti come l’incontro con il personale del Comune in agitazione che lo aspettava a un incontro con lui concordato per il 30 ottobre. Sono molti i problemi esplosivi in citta’, tutti trascurati, mentre la presenza del primo cittadino e’ stata segnalata per il taglio di qualche nastro o a qualche celebrazione di circostanza”. ”Quanto al bilancio del Comune, sara’ bene ricordare che i conti non godono affatto ‘di ottima salute’ come sostiene Renzi, anzi, vedono un indebitamento con le banche aumentato, da quando Renzi e’ in carica, di circa 90 milioni di euro” ribadiscono i consiglieri Grassi e De Zordo. ”Inoltre, il bilancio del Comune di Firenze si basa – per un pareggio formale – su mutui con le banche che hanno raggiunto oggi un indebitamento per oltre 550 milioni di euro a fine 2012 e su alienazioni futuribili, che avrebbero dovuto portare in cassa ben 302 milioni di euro negli ultimi 3 anni, ma che ad oggi hanno fruttato solo 25 milioni. Eppure, per agevolare le vendite – sostengono i consiglieri – il sindaco ha fatto approvare in Consiglio le varianti urbanistiche che consentono il cambio di destinazione d’uso di immobili di proprieta’ comunale su cui l’amministrazione vuol far cassa. Grazie al decreto Salva Italia, prontamente applicato dalla giunta Renzi, si impoverice cosi’ il patrimonio immobiliare della collettivita’ e si danno in mano ai privati ben 13 immobili, alcuni di pregio ambientale e culturale straordinario”.

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