“Lo stop alle 18 previsto dal nuovo Dpcm per le 24mila strutture agrituristiche nazionali equivale alla chiusura delle attività, che non potranno sostenere i costi di apertura con i soli guadagni del pranzo”. E’ quanto si legge nella nota di Cia-Agricoltori Italiani in riferimento al nuovo Dpcm.
“La misura del Governo non tiene in nessun conto delle garanzie di distanziamento sociale offerte dagli spazi in piena campagna e metterà definitivamente in crisi un settore che era faticosamente in ripresa dopo mesi di lockdown. Il danno fin qui stimato da Cia-Agricoltori Italiani è di 600 milioni. Se a queste ingenti perdite si aggiungeranno i prevedibili effetti delle nuove misure restrittive, assisteremo, dunque, a un’ecatombe di fallimenti con ricadute disastrose per i 100mila addetti del settore. Il nuovo Dpcm avrà anche un impatto fortemente negativo per tutte le aziende agricole che hanno come unico sbocco commerciale ristoranti, bar, mense e hotel. Loro pagheranno un conto salato per la contrazione delle forniture di cibo fresco a tutto il comparto dell’agroalimentare fuori casa”.