I Nas, insieme al Ministero della Salute, hanno trovato irregolarità in 67 laboratori. Ciò è avvenuto durante le attività di controllo e di verifica delle attività imprenditoriali che prelevano e analizzano i tamponi e i test molecolari.
Nel corso dell’ultima settimana sono stati ispezionati 285 aziende e laboratori di analisi ed altre strutture che operano nel commercio e nell’erogazione dei test molecolari, antigenici e sierologici. Sono contestate 94 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 145 mila euro.
Il 60% delle violazioni rilevate dai Nas riguarda l’inosservanza di norme e comportamenti delle misure di contenimento dell’epidemia. Tra le irregolarità più frequenti c’è la mancata autorizzazione, per cui sono stati svolti abusivamente tamponi, spesso anche in ambienti non idonei (15% delle violazioni contestate).
C’è poi la mancata o ritardata comunicazione delle positività, pari al 14% delle sanzioni. Il dato è grave se si pensa che ciò rende difficile, se non impossibile, tracciare i casi ed emarginare le possibilità di un contagio diffuso.
Altre sanzioni sono state comminate per la mancata predisposizione ed attuazione di piani e protocolli preventivi nelle cliniche, come la carenza di procedure gestionali, di prodotti igienizzanti e di sanificazione dei locali (11%). Inoltre, si registrano 6 episodi di assenza di tecnici di laboratorio abilitati e l’uso di reagenti e diagnostici scaduti.
Si sono verificate anche attivazioni abusive di punti prelievo in aree improvvisate, dove non era possibile seguire le adeguate condizioni igienico-sanitarie. In un caso è stata avviata una campagna di screening della popolazione senza che l’Asl ne fosse a conoscenza. Sono stati sequestrati 153 kit di analisi destinati al solo uso professionale sanitario e non adatti all’autodiagnosi, che venivano venduti al dettaglio.