Il premier Conte alle 12 sarà alla Camera per chiedere la fiducia per il proprio governo, dopo la crisi aperta da Italia Viva con la dimissione di Bellanova, Bonetti e Scalfarotto. Certo l’appello ai responsabili, ma oggi non ci saranno sorprese perché alla Camera la maggioranza è sicura. Domani il Presidente del Consiglio sarà al Senato, dove si gioca la vera partita sul futuro del governo.
Stamani il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parla al Corriere della Sera sulla maggioranza in Parlamento: “Noi siamo fiduciosi per martedì, ma al momento attuale è una crisi aperta, aperta da Renzi in modo irresponsabile. Conte in Aula parlerà e lì ci sarà una distinzione tra costruttori e distruttori. Trovo folle pensare ad elezioni nel mezzo di una pandemia, ma voglio chiarire subito che tra governi stiracchiati, governicchi e governissimi allora meglio il voto”.
Di Maio boccia l’ipotesi di un esecutivo non politico: “I governi tecnici in tempi di crisi abbiamo già visto cosa sono in grado di fare”. E chiude a un nuovo accordo con Italia Viva: “Quando abbiamo dato vita a questo governo lo abbiamo fatto superando profonde difficoltà e diffidenze con tanti, anche con lui. Chi rompe non può più essere un interlocutore credibile. Come si fa oggi?”. Per Di Maio “quello della maggioranza assoluta è un giochino di Renzi per costruire uno specchietto per le allodole”.
Va bene quindi una maggioranza relativa? “E’ una maggioranza. La maggioranza assoluta serve per lo scostamento di bilancio e per pochissimi altri atti. E quando servirà ce l’avremo”.
“La mia vicinanza a Conte è scontata. Siamo una squadra e quando giochi in squadra chi rema contro si pone fuori. Con Conte ci siamo sempre detti le cose in faccia anche quando non eravamo d’accordo, può contare sulla mia lealtà. Chi usa il mio nome contro di lui lo fa per mettere zizzania”, sottolinea il ministro, che alla domanda se abbia sentito anche Mastella, risponde: “No. Che io sappia nessuno del M5S ha chiesto a Mastella di mettere insieme i responsabili. Noi saremo trasparenti. Chiederemo in Aula la fiducia sui temi, altrimenti andremo al voto”.