Si è tenuto nei giorni scorsi l’incontro fra il presidente della Terza Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Toscana e una rappresentanza dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia nel suo nuovo assetto. Nell’occasione è stato fatto il punto su una serie di priorità: aspetti estremamente importanti secondo Opi Firenze – Pistoia per il corretto e coerente sviluppo della professione infermieristica all’interno di un sistema sanitario regionale più funzionale e vicino a operatori e cittadini.
Tra i punti affrontati, per Opi Fi-Pt è in primo luogo necessaria una revisione delle convenzioni tra aziende e università per la formazione base e post base, istituendo a tale scopo un gruppo di lavoro regionale che si occupi anche di stilare le linee indirizzo per le nuove convenzioni. Occorre inoltre dare vita a un’Area delle professioni Infermieristiche sanitarie all’interno dell’assessorato alla Sanità. Da istituire anche le Commissioni Regionali per i Livelli essenziali di assistenza (Lea) infermieristici e tariffari e per definire le linee guida per l’affidamento degli incarichi a specialisti ed esperti.
Da istituire i Presìdi Sanitari di Comunità con revisione della struttura delle Rsa, ridefinendo ruolo infermieristico, responsabilità, reti cui afferiscono, standard del personale infermieristico e oss e tecnologie a supporto della teleassistenza e telemedicina. Da rivedere inoltre il Sistema delle Cure Primarie in una rete funzionale che coinvolga il Medico di Medicina generale, l’infermieristica di famiglia e comunità, le farmacie, i servizi territoriali, le associazioni di volontariato e i sindaci. Infine, per la professione infermieristica, prevedere una Legge regionale quadro che definisca politiche, organizzazioni, performance, livelli manageriali e di specializzazione, in applicazione della legge 251/2000.
«Siamo molto soddisfatti di questo incontro – spiega il consigliere di Opi Firenze-Pistoia, Fabio Valente – che sarebbe molto utile rendere un appuntamento mensile. Abbiamo numerosi punti sui quali confrontarci con la commissione: dal ruolo degli infermieri nelle Rsa all’uso delle tecnologie in queste strutture, essenziale in fasi critiche come quella che stiamo attraversando. Importante anche valorizzare e potenziare il ruolo dell’infermiere di famiglia nell’ottica della multidisciplinarità, perché possa lavorare in sinergia con il Medico di Medicina generale e le associazioni di volontariato. Ci preme inoltre definire le linee guida per l’incarico di infermieri ‘esperti’ e ‘specialisti’ come da contratto, in modo da permettere alle aziende di definire lo standard di ruolo e le responsabilità nei setting assistenziali, valorizzando e investendo sulle competenze. Passando dal piano professionale a quello più politico-strategico, abbiamo chiesto di istituire una commissione infermieristica e una commissione per i Lea infermieristici in seno all’assessorato regionale, per valorizzare e codificare le performance e il saper fare degli infermieri, anche attraverso una convenzione più forte fra azienda e università. Crediamo che l’infermieristica, con 35mila professionisti in Toscana, di cui 10mila fra Firenze e Pistoia, debba essere un tema centrale nelle politiche sanitarie regionali».