Il fatturato delle imprese artigiane toscane è calato del 15% nei primi mesi dell’anno 2012.Seguendo il rapporto di Unioncamere Toscana il calo più pesante ha colpito l’edilizia (-19,3%), a fronte del -11,4% del settore manifatturiero dove solo il 6,1% delle aziende ha affari in crescita. Soffrono tutti i segmenti del manifatturiero, con la punta negativa nel tessile-maglieria-abbigliamento (-16,4%), e la flessione meno accentuata nella concia-pelletteria-calzature (-6,5%).
Le aziende più piccole sono quelle che hanno sofferto maggiormente con quelle fino a 3 addetti in calo in media del 19,3% (-25% nell’edilizia). Resistono meglio le aziende più strutturate, e le aziende esportatrici: l’11,4% di queste ultime ha il fatturato in ascesa. Dal punto di vista dell’occupazione il calo di addetti operanti nelle imprese artigiane toscane del manifatturiero e dell’edilizia è di circa 5.400 unità (-2,9%).
«Imprese più strutturate e che agiscono in rete – ha commentato il presidente di Unioncamere Toscana, Vasco Galgani – sono in grado di accrescere le proprie potenzialità d’investimento e la capacità di presidiare con maggiore efficacia i mercati finali, favorendo l’elaborazione di prodotti innovativi e l’esplorazione di nuovi sbocchi commerciali, anche all’estero». Per Galgani però serve anche «riappropriarsi della storia, della tradizione, dell’artisticità che ha molto appeal anche da un punto di vista della comunicazione, e puntare al futuro scegliendo di concentrarsi su elementi come l’ecologia o la tecnologia, percorrendo insomma strade ancora non sufficientemente battute che possono, proprio per questo, portarci fuori dalla crisi».