Istituire, per la durata di tre mesi e rinnovabile una sola volta, la Commissione Speciale “per il sostegno, il monitoraggio e controllo della campagna vaccinale per la prevenzione delle infezioni da Sars-Cov-2”. È quanto chiede la proposta di delibera presentata dalla capogruppo della Lega, Elisa Montemagni, e approvata dal Consiglio regionale con il voto contrario di Fratelli d’Italia. Nel corso del voto sono stati approvati anche alcuni emendamenti proposti dal M5s, da Italia Viva e dal Pd. “Con questa commissione intendiamo metterci in gioco, dare un accelerata al piano vaccinale e tenere sotto controllo l’operato della Giunta regionale”, ha sottolineato Montemagni.
Alla commissione sono attribuite una serie di funzioni. La prima di esse è quella di “attività di supporto e controllo circa le decisioni della Giunta” in merito alla campagna vaccinale per verificarne “la coerenza tra le attività” messe in atto sia col “rispetto del Piano nazionale dei vaccini”, sia col rispetto alla risoluzione 15/2020 a suo tempo proposta dalla commissione Sanità e votata dal Consiglio regionale. La seconda funzione individuata è quella di “supporto trasversale e collaborazione istituzionale con le commissioni permanenti” per “formulare proposte e fornire documentazione di approfondimento alle stesse” sulle tematiche e gli atti che vertono “su argomenti inerenti l’attuazione del piano vaccinale”.
Infine, la proposta di delibera prevede che, con cadenza mensile, la commissione presenti al Consiglio regionale una relazione sullo stato e sulle criticità della campagna vaccinale in Toscana e che al termine dei propri lavori presenti all’Aula una relazione conclusiva sulle attività svolte.
Nel corso del dibattito, Marco Stella (FI), ha definito la commissione speciale “il secondo tassello di un puzzle: alla proposta di sfiducia dell’assessore segue il commissariamento della commissione Sanità. Mi auguro che la commissione possa essere un luogo di lavoro utile”.
Per Vittorio Fantozzi (FdI) questa commissione non dà risposte ai cittadini toscani, da qui il voto contrario: “Non possiamo affiancarci nel lavoro in campo sanitario, senza prima fare chiarezza su ciò che non ha funzionato”.
Di parere opposto la consigliera Irene Galletti (M5S): “E’ uno strumento per alleggerire la commissione Sanità e non per commissariarla”. Da qui il voto favorevole sulla commissione speciale, ma anche su quella di Inchiesta: “Fra poco la voteremo, perché entrambe hanno una loro ragione di essere”.
Anche secondo Giovanni Galli (Lega) non si può parlare di commissariamento ma di supporto: “Le forze politiche devono accettare questo concetto”.
“Non siamo convinti della commissione speciale, siamo più convinti della commissione di inchiesta”, ha affermato Alessandro Capecchi (FdI), parlando di uno strumento che può nascere ibrido dal punto di vista gestionale e ispettivo: “Le commissioni speciali hanno ruolo di approfondimento, non di gestione”.
“Non si tratta di consociativismo mascherato” ha affermato Andrea Ulmi (Lega); “vogliamo collaborare e questa commissione è un modo per superare la difficile situazione che stiamo vivendo”.
“Noi non siamo né giudici né inquirenti – ha affermato Elisa Tozzi (Lega). – La commissione di inchiesta ha tempi che eventualmente matureranno, oggi è il tempo della responsabilità e della concretezza: diamo un segnale ai cittadini e acceleriamo la campagna vaccinale con la commissione speciale”.
A favore della commissione speciale anche Stefano Scaramelli (Iv), che si è augurato una presidenza alta e autorevole, per provare a fare sempre meglio in un luogo dove poter esaminare tutti gli atti.
Secondo Francesco Torselli (FdI), sembra che tutto sia ridotto a una questione lessicale ma non è così: “Prima di avviare la fase due occorre far chiarezza su ciò che non ha funzionato, l’ennesimo organismo in sanità non può accelerare il piano vaccinale”.
“Diamo la nostra disponibilità a votare uno strumento che ci sembra una sorta di estensione della commissione Sanità, quindi uno strumento di supporto per l’assessore e per la maggioranza”, ha affermato Vincenzo Ceccarelli (Pd). “Sono scettico che possa rappresentare una svolta sulla campagna vaccinale, perché dovrebbe avere la capacità di portare molte più dosi di quelle che stanno arrivando”.