Il chiostro rinascimentale, la chiesa romanica, il cucinone dei monaci, l’antica gualchiera e gli scavi archeologici: il Museo della Badia di Vaiano – Casa della Memoria di Agnolo Firenzuola torna ad aprire le porte ai visitatori. A partire da domani, sabato 8 maggio il sito museale sarà di nuovo aperto al pubblico il sabato e la domenica. Come richiesto dall’ultimo Dpcm, per visitare il museo sarà necessaria la prenotazione, sia nel fine settimana che nei giorni feriali, dedicati alle visite di gruppo.
«Credo che questa riapertura, sia pur su prenotazione, sia un segnale tangibile di ottimismo e di parziale ripartenza – commenta Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria e coordinatore del Museo della Badia -. Siamo felici di poter riaccogliere i visitatori: si torna a fare cultura, nel pieno rispetto delle normative».
«Ho accolto con grande soddisfazione la notizia della riapertura di musei e luoghi della cultura, e quindi anche delle Case della Memoria, autorizzata nelle zone “gialle” dal Decreto Legge dello scorso 22 aprile – aggiunge Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Spero sia un primo passo per tornare alla normalità.».
Il museo espone reperti sulla vita del Monastero benedettino-vallombrosano di San Salvatore a Vaiano, ma anche della storia del territorio dell’attuale Comune e, in generale, della Valle del Bisenzio. Il museo è anche Casa della Memoria dello scrittore e abate Agnolo Firenzuola (1493-1543) e dei personaggi illustri della famiglia Medici: Carlo de’ Medici (1428-1492), figlio di Cosimo il Vecchio, e Giovanni de’ Medici (1475-1521), poi Papa Leone X, secondogenito di Lorenzo de’ Medici (1449-1492).
La Badia di Vaiano fu abitata da Agnolo Firenzuola, dal 1538 al 1543, anno della morte dello scrittore e abate. Durante la sua permanenza a Vaiano scrisse le sue opere più note come “La Prima Veste dei discorsi degli animali” e “I Dialoghi delle bellezze delle donne”. All’interno della Badia si può ancora visitare la “residenza dell’Abate”. Tra i libri ed i documenti esposti, alcuni volumi di Agnolo Firenzuola fra cui la prima edizione delle Prose (1548) e delle Rime (1549).
Ecco i contatti per prenotare la visita al museo: 328.7550630, 328.6938733 o adriano.rigoli@gmail.com.