Promuovere un nuovo modello di sviluppo professionale che metta al centro multidisciplinarità, tecnologia e innovazione. È nato con questo obbiettivo il primo ciclo formativo dedicato alle Nature Based Solutions, organizzato nei giorni scorsi dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Una tre giorni di webinar dal titolo “Soluzioni basate sulla natura (NBS): benefici e opportunità” patrocinata dall’Ordine dei Geologi della Toscana dedicata alla pianificazione, realizzazione e monitoraggio delle opere basate sulla natura (Nature Based Solutions – NBS) e al loro ruolo nelle strategie di sviluppo europeo.
Il corso poggia sull’esperienza che l’Autorità sta maturando con il progetto Phusicos finanziato dal programma UE Horizon 2020 e ha toccato gli aspetti legati alla pianificazione di bacino con focus specifici sui Piani di gestione che l’Autorità sta portando avanti. Piani nei quali le NBS rivestono già da vari anni un ruolo assai importante in quanto misure “win-win” volte a favorire la realizzazione congiunta e integrata degli obiettivi della direttiva quadro acque e della direttiva alluvioni. Al contempo il corso è stato l’occasione per approfondire anche altri aspetti più legati all’acquisizione e al trattamento di dati telerilevati da satellite e da drone e alle procedure di analisi radiometrica e spaziale utili alla pianificazione delle opere NBS.
«Il corso si inserisce a pieno titolo nelle prospettive aperte dal Recovery Plan e va nell’ottica di quella transizione ecologica su cui l’Autorità di bacino sta già da tempo lavorando – spiega Massimo Lucchesi, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale -. La scommessa che ci attende è quella di diffondere sempre più queste conoscenze, per creare competenze specifiche attraverso una formazione multidisciplinare che sfrutti le best practices esistenti nel settore dello sviluppo sostenibile e della integrazione tra direttive europee, sulle quali la nostra Autorità da tempo è impegnata, con personale qualificato dedicato h24 a queste progettualità, che si inseriscono a pieno titolo nelle misure volte a favorire una resilienza territoriale diffusa, utile a contrastare gli effetti del cambiamento climatico».
Per valorizzare il carattere scientifico e formativo del corso l’Autorità si è avvalsa, oltre che del personale interno specializzato, anche di esperti provenienti dal settore universitario come il Dipartimento di Scienze della Terra (DST) e il Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-ambientali (DSAAA-a) dell’Università di Pisa, da istituzioni internazionali come il Norwegian Geotechnical Institute (NGI) e dal mondo delle start-up innovative (NEXMAN). Visto il successo riscontrato, l’Autorità promuoverà il corso formativo, mantenendo lo stesso format multidisciplinare, anche per liberi professionisti e tecnici di altre istituzioni, attraverso un ciclo di lezioni online con l’auspicio di poter continuare al più presto anche in presenza. Il corso prevede il rilascio di Crediti Formativi Professionali (CFP).
Attraverso casi applicativi e sperimentazioni reali sono stati affrontati aspetti tecnici come l’acquisizione, gestione, elaborazione e analisi spaziale dei dati territoriali telerilevati attraverso l’utilizzo di droni, con focus dedicati allo studio e monitoraggio del rischio idraulico, della risorsa idrica, della vegetazione, delle colture agricole e dell’uso del suolo anche attraverso modellazione 2D e 3D. I partecipanti, mediante lezioni ed esercitazioni guidate al computer, hanno potuto applicare direttamente le conoscenze acquisite sulle innovative tecniche di rilievo e capacità di gestione dei dati ambientali a fini interpretativi e di modellazione. Con particolare attenzione all’individuazione e progettazione di infrastrutture verdi e blu, che sono ormai considerate dalla Commissione Europea “estremamente utili a svolgere molteplici funzioni a beneficio dei cittadini, della natura e dell’economia”, nel quadro delle sfide poste dal Green Deal europeo e dell’obiettivo della neutralità climatica da raggiungere entro il 2050.
In particolare è stato spiegato il sistema di monitoraggio in continuo realizzato dall’Autorità di Bacino nell’area sperimentale individuata nel comprensorio di Massaciuccoli, che prevede la possibilità di attivazione da remoto per campionamenti in momenti specifici, dei parametri fondamentali della risorsa idrica. Tra questi conducibilità, torbidità, temperatura, PH, solidi disciolti e di inquinanti come nitrati e fosfati, utili alla creazione di serie storiche quali-quantitative correlabili all’andamento degli eventi pluviometrici grazie al pluviometro radar-doppler, che restituisce informazioni sull’intensità della pioggia, sulla dimensione delle gocce d’acqua e sulla velocità di caduta.
L’unità microcontrollore, messa a punto grazie alla stretta collaborazione tra i tecnici dell’Autorità di bacino e aziende IoT presenti sul territorio, interroga le sonde a cadenza regolare sfruttando il protocollo SDI-12 ed è connesso alla rete attraverso un modem che utilizza il sistema di comunicazione NB-IoT, che ottimizza sia il range della trasmissione sia i consumi energetici (l’intero sistema è alimentato da pannelli fotovoltaici). Le informazioni ricevute dalle stazioni di monitoraggio sono elaborate da un servizio attivo su server cloud e storicizzate su database dedicato che favorisce la consultazione (da pc, smartphone, tablet) e l’analisi dei dati, attraverso specifiche dashboard per la visualizzazione in tempo reale e infografiche per seguire l’andamento degli eventi caratteristici.
Il progetto “Phusicos – According to nature”
Il progetto “Phusicos – According to nature” è stato presentato dall’Autorità di Bacino nel 2017 in collaborazione con altri paesi europei quali Francia, Germania, Norvegia, Spagna, Austria e approvato dalla UE ad aprile 2018. Nasce con lo scopo di finanziare studi e opere per aumentare la resilienza del territorio, mitigare il rischio idrogeologico, migliorare la qualità della risorsa idrica e i delicati sistemi ambientali del comprensorio del Lago di Massaciuccoli e per contrastare le criticità indotte dal cambiamento climatico. Contribuendo così all’attuazione delle misure individuate nei Piani di gestione.
Phusicos si propone di dimostrare come le soluzioni basate sulla natura siano misure adeguate, di poco impatto ambientale e sostenibili economicamente per ridurre il rischio di eventi meteorologici estremi (alluvioni, siccità, ecc..) nei paesaggi rurali. Il caso dimostrativo del comprensorio del lago di Massaciuccoli, attuato dall’Autorità di Bacino, è stato inserito dall’EEA (European Enviromental Agency) nel catalogo delle “best practices” da replicare a scala europea.