Matteo Salvini continua con la strategia dello stare dentro all’esecutivo, ma allo stesso tempo criticandolo in tutto, dalla gestione della pandemia alle richieste sempre più insistenti sulle riaperture. Il leader della Lega cerca di recuperare i consensi (che stanno mano a mano andando all’unico partito di opposizione, Fratelli d’Italia) con un metodo già visto e (forse) poco proficuo.
In un’interivista di oggi a Repubblica, infatti, dice: “Non sarà questa maggioranza a riformare giustizia e fisco. La ministra Cartabia può avere le idee chiare, ma se sei in Parlamento con Pd e 5S, per i quali chiunque passa lì accanto è un presunto colpevole, è dura”.
Per il momento dice di non guardare al 2022 “ora la priorità è salute e lavoro. Per quanto riguarda la salute, mi sembra che le cose stiano andando meglio: mi sembra che l’accoppiata Draghi-Figliuolo sia un tantino più incisiva di quella Conte-Arcuri. E sul lavoro sentirò il premier. Per dirgli che la Lega, da lunedì, vuole la caduta di restrizioni e orari. Ristoranti e bar al chiuso, piscine, parchi tematici, matrimoni. Con i protocolli di sicurezza, certo. Ma sapendo che i dati dell’epidemia sono da settimane in miglioramento. Draghi è prudente, ma ora non possiamo perdere altre settimane preziose. Non vorrei che accadesse l’incredibile: cioè che non si riaprisse per fare un dispetto a Salvini”.
Poi, una stoccata a Letta. “Ma davvero il segretario del Pd non capisce che con le sue quotidiane provocazioni non ferisce me ma finisce per indebolire il Governo?”.
Quanto alla leadership nel centrodestra dice: “Con Giorgia Meloni ci siamo sentiti, anche nei momenti più complicati. Ci vedremo la prossima settimana”, dicendosi convinto che “sarà premiata la scelta di chi si è assunto la responsabilità del governo in un frangente drammatico. Certo, anche a me la convenienza di partito avrebbe consigliato altro. Ma non me la sono sentita di non rispondere presente a un appello per il bene del Paese”.