Quando un portiere sbaglia, gli errori arrivano subito in primo piano. Così è stato per Viviano che da un po’ di tempo è sotto la lente d’ingrandimento dei tifosi, degli addetti al lavoro, della stampa. Ma non provate a contestarlo. Chi siete voi che pagate il biglietto? che fate sacrifici per seguire la Fiorentina? Nessuno. Viviano non vi accetta. “Chi sono queste persone, giornalisti compresi che mi criticano? Io accetto giudizi solo da grandi portieri ” ha detto recentemente in una intervista radiofonica.Già nella settimana scorsa il portiere si era fatto intervistare a Radioblu per “confermare” che lui si sente tranquillo. La dimostrazione che Viviano si sente tranquillo fra i pali è arrivata ieri sera da Roma. Tanto tranquillo da sembrare un dipendete statale che, in vacanza con la famiglia, si cimenta in una partita da scapoli e ammogliati, prima di fare il bagno.
Questo il Viviano che abbiamo visto in posta contro gli uomini di Zeman, come se quello che stava accadendo in campo, in particolari momenti, non gli interessasse. Era lì per gioco, per passare un poco di tempo. Ma il portiere viola non si è accontentato di essere l’artefice della sconfitta della Fiorentina, si è presentato davanti alle telecamere della Rai per affermare che era tutta colpa sua. Uscita che non tutti avrebbero fatto, ma c’è da considerare che Viviano è talmente pieno di sè che anche questa iniziativa rientra nel modo di considerare la pripria figura. Un p0′ più di modestia servirebbe a lui stesso e alla Fiorentina.
A questo punto torna il problema numerouno. Montella deve fare scelte difficili. In altri tempi si mandavo i giocatori ad “ossigenarsi” in montagna e così si dava spazio alle seconde linee. L’alternativa è Neto che però non è mai stato messo alla prova. Continuare con Viviano presenta il rischio che se fa un piccolo errore, può entrare in conflitto con la tifoseria. In tutti e due i casi c’è il rischio di bruciare il giocatore anche se si tratta di un errore leggero e non catastrofico come quelli di Viviano a Roma. A montella il difficle compito, ma in fondo è lì per scegliere.