Piazza Santa Croce si popola di trattori, balle di fieno, campanacci e vanghe. Sono i giovani contadini italiani, che si sono dati appuntamento stamani nel capoluogo toscano, in occasione del G20 dell’Agricoltura.
Campeggiano gli slogan: “No farmers, no party”, “Stop land grabbing”, “Non rompeteci i meloni” e “Mangia locale, pensa globale”. I giovani agricoltori vogliono portare all’attenzione dei grandi della Terra i problemi legati alla coltivazione: il furto e la distruzione di terra fertile.
Presenti anche il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e la delegata dei giovani, Veronica Barbati.
“Le nuove generazioni – sottolinea la Coldiretti – rischiano di pagare più di altre il prezzo dei cambiamenti climatici, delle speculazioni sulla terra e della corsa all’accaparramento di terre e produzioni agricole da parte dei Paesi più ricchi. Questo è stato favorito dalla pandemia”.
La manifestazione dei giovani agricoltori della Coldiretti apre il G20. Per quattro giorni piazza Santa Croce a Firenze sarà il palcoscenico della mobilitazione con i protagonisti del cibo, tra innovazione e tradizione, nel rispetto dell’ambiente, della salute e del territorio.
La Coldiretti ha diffuso stamani uno studio. Il 28% delle campagne non è più terreno agricolo. In una sola generazione è stato cancellato un terreno su quattro, rendendo anche meno appetibile l’immagine del Belpaese.
Per l’associazione di categoria: “In un decennio sono andati persi oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli. La copertura artificiale di suolo coltivato nel 2020 ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo, nonostante il lockdown e la crisi dell’edilizia (dati Ispra)”.
“La perdita maggiore si è registrata sul fronte dei cereali e degli ortaggi, con la scomparsa di oltre 2 milioni e mezzo di quintali di prodotto, seguita dai foraggi per l’alimentazione degli animali, dai frutteti, dai vigneti e dagli oliveti”.