Contrasto con la normativa vigente, assenza della figura del “general contractor”, assenza della Valutazione di impatto ambientale, persistenza dei rischi per ambiente e patrimonio monumentale ed edilizio, incertezze nella caratterizzazione delle terre di scavo, mancanza dell’Osservatorio Ambientale, sono questi i motivi principali per cui il Comitato No Tunnel TAV di Firenze ha consegnato alla Procura un esposto sulle anomalie riscontrate nella vicenda del Passante AV, il cosiddetto sottoattraversamento TAV.
Pochi mesi fa le forti pressioni della politica toscana hanno spinto le Ferrovie dello Stato a riprendere i lavori che sono limitati allo scavo nel camerone della stazione ai Macelli; lavori che comunque sono subito rallentati poiché non è pronto nemmeno il progetto aggiornato alle modifiche volute; come sia possibile che i lavori procedano senza il relativo progetto è cosa che si spera la Procura accerti.
I motivi che hanno spinto il Comitato a stilare un elenco di stranezze e anomalie per la Procura è che ormai, dopo oltre venti anni, questo progetto non solo ha molti problemi, ma adesso si è dimostrato obsoleto, pieno di questioni non risolte, non razionale e assurdamente sovradimensionato; questa irrazionalità, accanto alla testarda volontà di perseverare negli errori già commessi, non è spiegabile con motivi trasportistici, per cui è presumibile ci siano accordi e motivi non dichiarati che probabilmente nascondono fatti che potrebbero avere rilevanza penale. Certamente ci sono aspetti amministrativi non corretti.