L’ordine delle cose “è tenuto da incontrollati algoritmi” e da questi c’è chi “riesce a trarre grandi utilità. E un incommensurabile potere. Il controllo del flusso informativo da parte dei gestori della Rete pilota opinione, gusti e sensibilità delle masse”. E’ l’analisi di Meritocrazia Italia sul tema ‘Il potere dell’algoritmo e la disfatta dell’intuizione’Una nuova forma di intelligenza artificiale che massifica. “Non c’è più differenza tra chi sa e chi non sa. L’informazione è alla portata di tutti. Siamo tutti intelligenti in via istantanea. Ma la raccolta di notizie veloci ha poco a che fare con quella Cultura della quale ha bisogno la mente umana, da sviluppare attraverso la vera intelligenza. Studio e approfondimento. È ipocrita credere che il problema riguardi soltanto le nuove generazioni”. Il problema è di tutti.
“Anche della politica. In rete si diventa suddito da re in pochi istanti. Gli esiti di un sondaggio possono portare alternativamente grande acclamazione o forte riprovazione al partito, o al leader. L’odio a facile contagio del mondo virtuale fa il resto. La deriva dell’intelligenza politica ha portato ad affidare il Paese, nella gestione di un momento di massima difficoltà, a persone esterne alla politica. Con scarsa lungimiranza, negli ultimi anni non si è lavorato in sinergia per la composizione di una classe dirigente competitiva, pronta a gestire i problemi interni e capace di guadagnare credibilità a livello internazionale, di fare gioco di squadra fuori del territorio nazionale, dove maggioranza e opposizione non dovrebbero esistere. Non ha aiutato una stampa interessata ad alimentare gli attriti”, si sottolinea.
“È questo il momento di scegliere se abdicare all’intelligenza, rimettendo il destino di ciascuno all’algoritmo, oppure agire per riprendere il controllo. Consapevoli che, per riconquistare la libertà dell’intuizione, serve il tempo dello studio e dell’approfondimento. Le costruzioni più solide sono quelle realizzate con pazienza. Senza fretta, con sacrificio costante”.