“Questa è una di quelle cose che per metabolizzarle ci vuole tempo. E’ stato difficilissimo, rispetto alla volta precedente, ma sul ballottaggio avevo la convinzione che ce la potevo fare. Non avevo nemmeno messo a posto la scrivania”. Damiano Coletta, riconfermato sindaco di Latina, commenta all’Adnkronos l’esito di un secondo turno che ha ribaltato l’iniziale vantaggio del ‘rivale’ di centrodestra Vincenzo Zaccheo. “Al ballottaggio si mettono a confronto le persone – dice – Sono stati premiati i valori che sono riuscito a esprimere, è stata premiata l’onestà e la continuità. Ho cercato di far capire che era importante in questo momento, in cui il Paese ha l’occasione di un rilancio importante, avere una guida che avesse competenza”.
“Sono contento per i nostri giovani, credo per loro sarebbe stato un pericoloso tornare indietro – continua il sindaco – con un centrodestra fermo a una vecchia politica in cui l’amministrazione è asservita a certi sistemi, a lobby. Noi abbiamo riaffermato il valore dell’equità e la città lo ha colto. C’è bisogno di svecchiare i nostri dirigenti, qui a Latina tra quelli che hanno ottenuto i migliori risultati ci sono proprio giovani ventenni. E per loro vorrei investire su università e sanità. E’ un momento storico troppo importante – aggiunge Coletta – Per questo con il centrodestra troveremo un equilibrio, ci si metterà al tavolo perché per i progetti servono responsabilità e per le competenze c’é sempre posto. Il problema della governabilità si supera”.
E aggiunge: “Latina deve fare un salto di qualità. Io sono il sindaco scelto dalla città, la gente mi ha voluto dare fiducia: giorno dopo giorno ho avuto la consapevolezza che avrei recuperato il gap iniziale, in tanti per strada me lo dicevano. Al primo turno ha pesato il voto dei consiglieri, ma a Latina oggi si respira un’aria diversa, di libertà, dettata proprio dalle regole. Ci ho messo il cuore in questi 5 anni. Ho bonificato un sistema colluso, ho seminato (per quanto riguarda i rifiuti è partito il porta a porta, colmando 30 anni di gap) e ora devo raccogliere. Sono stato guida sicura in tempo di Covid, il capitano che per ultimo avrebbe lasciato la nave. E ora ci rimettiamo al lavoro. Da cosa riparto? Dalla riapertura teatro, restituito finalmente alla città sicuro e con l’agibilità”.
(di Silvia Mancinelli)