Per la nuova variante Delta del coronavirus, la AY.4.2, “da luglio 2021 è stato osservato un aumento delle segnalazioni e al 25 ottobre oltre 26mila sequenze sono state caricate da 42 Paesi nella banca dati Gisaid”. Lo riferisce l’Organizzazione mondiale della sanità, che nell’ultimo report settimanale sull’andamento di Covid-19 dedica un capitolo al nuovo sottomutante Delta. Se costituisce meno un rischio in termini di maggiore contagiosità o maggiore capacità di sfuggire all’immunità va ancora chiarito, precisa l’Oms. Gli studi sono in corso.
“La maggioranza delle sequenze (il 93%) – si legge nel rapporto – è stata segnalata dal Regno Unito” dove, proporzionalmente sul totale delle sottovarianti Delta, si è registrato “un graduale aumento del contributo di AY.4.2” che rappresenta “circa il 5,9% dei casi complessivi di Delta” riportati nella settimana dal 3 al 10 ottobre.
La nuova variante Delta presenta “3 mutazioni aggiuntive – spiega l’Oms – fra cui 2 (A222V and Y145H) nella proteina Spike” attraverso cui Sars-CoV-2 ‘aggancia’ le cellule bersaglio. “Sono in corso studi epidemiologici e di laboratorio per valutare se” la tipologia “AY.4.2 conferisca” alla variante Delta (che è classificata come Voc, o variante di preoccupazione) “ulteriori impatti fenotipici. Ad esempio un cambiamento nella trasmissibilità o una diminuzione della capacità degli anticorpi di bloccare il virus”.