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Ddl Zan, Letta: “Sancita rottura di fiducia con Italia Viva”

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Ddl Zan, “nella giornata di ieri si è sancita una rottura, anche una rottura di fiducia, a tutto campo. Italia Viva ma complessivamente con la parte che ha votato in quel modo”. Così Enrico Letta a Radio Immagina. Dopo il voto della tagliola, “Italia viva immediatamente ha cominciato a prendersela con noi. Chi reagisce così ha qualcosa da nascondere. Una reazione così vocale, sguaiata, la dice lunga”, ha poi aggiunto.
 

“In tanti mi hanno detto che avremmo dovuto negoziare. Ma al di là di tatticismi, le reazioni di ieri chiariscono tutto. L’applauso sgangherato del Senato dimostra che coloro che hanno affossato il ddl non volevano alcun ddl Zan. Ieri chiaramente era una trappola costruita per far saltare tutto, quello era l’obiettivo sin dall’inizio, non c’era volontà di mediare e trovare una sintesi”, ha sottolineato Letta aggiungendo: “Se, come io penso e spero, partirà una iniziativa di raccolta firma per un disegno di legge d’iniziativa popolare, noi saremo accanto a quella raccolta firme. Siamo disponibili a mettercela tutta per un disegno di legge popolare che riprenda il ddl Zan. Il Paese è molto più avanti del Parlamento che ha dimostrato di avere gli occhi, i piedi e il cuore al Novecento. Noi andiamo avanti”. 

“L’Italia si è allineata alla Polonia e all’Ungheria. E questo è triste perché l’Italia si stava riallineando all’Europa”, ha detto ancora Letta. “L’immagine dell’applauso sgangherato dopo il voto è l’immagine di cosa sarebbe il nostro Paese se ci fosse una maggioranza guidata da Salvini e Meloni”, ha affermato quindi il segretario dem. “Io sono orgoglioso di stare dall’altra parte”. 

“Il voto segreto è stato l’altro elemento” di quanto accaduto sul ddl Zan, “si abbia il coraggio delle proprie scelte”, ha detto ancora Letta il quale crede “che ieri si siano fatti molti giochi politici, hanno tentato di giocare il secondo tempo della sconfitta delle amministrative sulla pelle delle persone”. “E’ stata una prova generale dei giochi politici per il Quirinale” ma “io ribadisco, di Quirinale si parla l’anno prossimo, quando saremo vicini alla scadenza. Adesso, con tutte le cose davanti che ci sono, ci si concentri sulle cose da fare per il Paese e si evitino questi giochi o giochini politici, messaggi incrociati e in codice”, ha affermato.