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Confcooperative, male agricoltura e abitazione

admin
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Per una crescita solidale: e’ questo lo slogan che ha accompagnato la chiamata a raccolta delle cooperative in vista dell’assemblea per il rinnovo degli organi dell’Unione interprovinciale di Confcooperative che si e’ tenuta oggi a Legnaia, a Firenze. Un appuntamento per oltre 300 realta’ che operano sul territorio di Firenze e Prato e che, negli ultimi anni, hanno dimostrato una notevole capacita’ di tenuta nonostante la difficile congiuntura economica italiana e internazionale. I dati evidenziano, da un lato, una riduzione del numero delle associate, solo in parte riconducibile alla crisi attuale, ma mostrano altresi’ che la crescita dimensionale delle cooperative e’ stata contenuta, ma progressiva e il fatturato e’ aumentato. I settori piu’ colpiti sono quelli dell’agricoltura, compreso il vitivinicolo e, soprattutto, l’abitazione. ”La minor disponibilita’ di aree – osserva nella sua relazione Stefano Meli, presidente di Confcooperative – e l’impossibilita’ di fatto ad accedere a mutui per ampie fasce di popolazione hanno completamente cambiato il quadro in cui le cooperative erano abituate ad operare. Ma la domanda abitativa non e’ venuta meno”. Bene, invece, la cosiddetta cooperazione sociale, che mostra un trend in costante crescita, sia a livello provinciale che nazionale. Il settore, osserva Meli, rappresenta uno dei pilastri su cui si basa la tenuta del welfare toscano, sul fronte dei servizi alla persona e alla famiglia, che annovera tra i suoi punti di forza l’aver permesso l’inserimento nel mondo del lavoro di categorie di persone altrimenti ”svantaggiate”: stranieri, donne, diversamente abili. Pesa, su questo fronte, l’incognita dei tagli delle risorse agli enti locali che potrebbero portare una drastica riduzione dei servizi e, di conseguenza, del personale.

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