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Minori, Garante Lazio: ‘Fare fronte a isolamento sociale, tra disagi da pandemia’

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Dalla dipendenza da smartphone e tablet all’isolamento sociale, dalle disuguaglianze, su cui la didattica a distanza ha messo l’accento, ai disagi psichiatrici, agli abusi alle violenze (soprattutto online) subite e taciute: sono tante le criticità emerse durante la pandemia da cui bambine e bambini, ragazze e ragazzi “fanno fatica a riemergere, soprattutto emotivamente”. E’ quanto stato evidenziato durante il convegno che si sta svolgendo al Consiglio regionale del Lazio in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.   

“Durante il periodo pandemico purtroppo la criticità più alta emersa, insieme all’ampio utilizzo del device, ovvero del mondo online che è traslato nella vita quotidiana del minore, è quella dell’isolamento sociale dei nostri ragazzi e ragazze ed è una criticità che a tutt’oggi dobbiamo far fronte. Questo è un fenomeno molto radicato e noi adulti, punti di riferimento essenziali per i nostri bambini e ragazzi, abbiamo la massima responsabilità. Dobbiamo lavorare sull’ascolto e la partecipazione per sollecitare le denunce di isolamento e in genere tutti i disagi che soffrono”, ha sottolineato Monica Sansoni, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, a margine dell’evento.  

Disagi che vedono in aumento, tra gli altri, “casi di autolesionismo, soprattutto per quanto riguarda le ragazze” fino a veri e propri tentativi di suicidio. “Le massime agenzie educative sono famiglia e scuola e devono camminare insieme – sollecita la Garante – Non è possibile separarci da questo concetto. Tanto è vero che chi lavora nella pubblica istruzione sa che c’è un patto di corresponsabiltà che noi genitori firmiamo nella scuola, per aderire a questa fusione di cooperazione tra le due agenzie educative”. Sansoni annuncia l’avvio di un tavolo sul tema dei diritti dei minori che alla Regione vedrà protagonisti proprio i ragazzi delle scuole, che così avranno modo di far sentire la propria voce.