Nulla è ancora deciso, ma lo sarà presto. In una cabina di regia e un Consiglio dei ministri a seguire che Palazzo Chigi spera di tenere già mercoledì, al più tardi giovedì. E dove le misure da mettere in campo per contrastare la quarta ondata saranno valutate a 360 gradi, con l’obiettivo di tenere aperto il Paese ed evitare contraccolpi per una ripresa economica che finalemente muove passi decisi. Passi da preservare. Il fronte delle regioni si presenta compatto all’incontro col governo, chiede a gran voce che i vaccinati viaggino in corsia preferenziale, dietro restino i no vax. Eventuali strette vanno misurate sui ‘ribelli’ del vaccino: non paghino tutti gli italiani, la richiesta dei governatori. Fino alla possibilità di superare la famosa divisione per ‘colori’, lasciando fuori dalla vita sociale solo i no vax, ‘premiando’ gli altri, chi ha scelto la scienza per uscire dalla pandemia.
Il governo avvia una riflessione, non si pronuncia su quel che intende fare. L’unica concessione sui prossimi passi che è in procinto di compiere è la notizia dell’anticipo della terza dose: non più sei ma cinque mesi. C’è l’ok dell’Aifa e del Comitato tecnico scientifico, quindi la ‘sforbiciata’ sui tempi del cosiddetto ‘booster’ ci sarà, un valido aiuto per fronteggiare la corsa del virus. Per il resto, tutto verrà deciso nelle prossime ore, anche se viene dato quasi per scontato che l’obbligo vaccinale non toccherà solo personale sanitario e Rsa -come è stato finora- ma con ogni probabilità verrà esteso anche ad altre categorie più a contatto col pubblico.
Dal governo trapela inoltre la volontà di ampliare il più possibile la fascia d’età del green pass, che dunque potrebbe scendere sotto i 12 anni, possibile motivo di scontro con la Lega e Matteo Salvini che, su questo, ha già messo le cose in chiaro: “nettamente contrario”. Non pare esserlo il governo, che nelle prossime ore sarà chiamato a decidere anche della durata del green pass e delle tutele per le cosidette ‘due G’, ovvero per guariti e vaccinati. La possibilità di un super green pass che consenta solo a queste due categorie di accedere a cinema, teatri, palestre e altre attività ludiche finendo così per limitare gli irriducibili del vaccino è sul tavolo. E mai come ora sembra essere a portata di mano.