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Hong Kong, vietato ricordare Tiananmen: tre attivisti ‘colpevoli’

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Colpevoli. Lo sono per un tribunale di Hong Kong tre attivisti per la democrazia, compreso il magnate dell’informazione Jimmy Lai, finiti nel mirino per accuse relative alla veglia dello scorso anno per ricordare i fatti di piazza Tiananmen del 1989. L’iniziativa era stata vietata dalle autorità dell’ex colonia britannica. Insieme a Jimmy Lai ci sono Chow Hang Tung, avvocato e vice presidente dell’Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti democratici patriottici della Cina, disciolta a settembre, e l’attivista ed ex reporter Gwyneth Ho. 

Jimmy Lai, 74enne fondatore del giornale Apple Daily chiuso in estate, è considerato colpevole di aver istigato altre persone a partecipare a un’iniziativa non autorizzata. Stesse motivazioni per Chow, mentre Ho è colpevole – secondo Hong Kong Free Press – di aver partecipato all’appuntamento. Lunedì prossimo, le sentenze di condanna. I tre sono già in carcere, sotto processo sulla base della contestata legge sulla ‘sicurezza nazionale’. Hanno respinto le accuse e denunciato come le condanne violerebbero i diritti alla libertà di espressione e riunione. 

Lo scorso anno, per la prima volta in 30 anni, le autorità di Hong Kong hanno vietato l’annuale veglia del 4 giugno in memoria delle vittime di piazza Tiananmen, ufficialmente per motivi legati alla pandemia di coronavirus. L’iniziativa è stata vietata anche quest’anno e sotto accusa sono finite in totale 24 persone, ex politici e attivisti. Secondo il South China Morning Post, a dieci di loro sono già state inflitte condanne fino a dieci mesi di carcere.