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Green pass e stop a positivi, cosa dicono gli esperti

Adnkronos
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Stop temporaneo del Green pass per chi risulta positivo al Covid: a giorni arriverà un intervento del ministero della Salute. Cosa ne pensano gli esperti? “C’è un problema tecnico che stiamo risolvendo, in realtà il sistema prevedeva già una sospensione automatica per il Green pass con un tampone positivo. Si sono rilevate delle criticità che stiamo affrontando e risolvendo e mi auguro che nelle prossime ore o giorni si possa risolvere la questione tecnica”, ha affermato Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. Sulla questione si esprimerà anche il Garante della privacy il quale ha ricordato “di aver segnalato più volte, nei mesi scorsi, al Ministero della salute i profili critici derivanti da un mancato aggiornamento del certificato verde”. Da ultimo, nella segnalazione a Parlamento e Governo dell’11 novembre, l’Autorità “ha sottolineato ancora una volta come l’efficacia a fini epidemiologici del green pass dipenda da verifiche periodiche sulla sua persistente validità, attuabili mediante la piattaforma nazionale Dgc per il rilascio delle certificazioni, garantendo così l’esattezza e l’aggiornamento dei dati personali”. 

Bassetti
 

“La violazione delle quarantene è un reato e bisognerebbe sempre perseguirlo come tale. E’ quindi giusto stoppare il super Green pass quando c’è un tampone positivo ma penso che ci voglia velocemente una norma a livello europeo altrimenti i furbetti ci saranno sempre. Per non contare poi chi si fa il test rapido salivare da solo, non si fa il tampone molecolare e rimane in casa senza fare la quarantena oppure esce. Oggi c’è molta gente che finisce di non dire che ha sintomi per non avere problemi. Si deve agire subito su questi casi”, sottolinea all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova. 

Ricciardi
 

“Il Green pass deve essere caratterizzato dalla sicurezza. Chi ha il certificato verde non può essere portatore di un’infezione. Abbiamo tanto lavorato perché con il Super green pass questo non avvenisse, dobbiamo quindi lavorare in tempo reale per risolvere questo problema. E, in queste ore, al ministero della Salute, lo stanno facendo”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma. Il Green pass “è di grandissima utilità se è sicuro. Quindi tutte le cose che man mano scopriamo, e che possano alterare la sicurezza, vanno corrette. Il certificato, sostanzialmente, mette in sicurezza le persone che lo portano. Questo è l’obiettivo. C’è un lavoro costante da parte del ministero perché questo accada”. 

Gismondo
 

Il problema dei positivi al Covid-19 che mantengono un Green pass valido “è certamente un problema burocratico, che però ha risvolti di sanità pubblica. E’ un fatto molto grave, perché un positivo che circola significa altri positivi garantiti, quindi mi auguro che la cosa venga corretta immediatamente” così come assicurato dal ministero della Salute, dichiara all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. “E’ vero che ci deve essere la responsabilità individuale, sulla quale noi contiamo assolutamente, come pure contiamo sulla sanzione a una persona positiva che viene trovata in giro. Ma il fatto che possano risultare validi certificati verdi in possesso di persone infettate è un’altra cosa, un fatto grave – insiste l’esperta – da correggere immediatamente”. 

Maga (Cnr)
 

“Certo non è una bella cosa che i vaccinati che si sono reinfettati abbiano ancora il Green pass valido, perché non aggiornato. Ma è importante che la persona che si contagia abbia il necessario senso di responsabilità e che, nel momento in cui sa di essere contagiata, adotti tutte le misure previste. Serve che ciascuno si prenda il carico della necessità di frenare la circolazione del virus”. Lo spiega all’Adnkronos Salute il virologo Giovanni Maga, direttore dell’l’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia. “La possibilità di infettarsi dei vaccinati è sicuramente minore rispetto ai non vaccinati, ma esiste. Quindi va considerata. Ed importante – sottolinea – anche trovare una soluzione per aggiornare più rapidamente possibile il Green pass a fronte di una nuova infezione”.