”Le sfide nel trasporto sostenibile sono la transizione verde dei trasporti e integrazione del tpl con la pianificazione urbanistica, cambiamenti demografici dobbiamo tenerne conto, il trasporto non sempre oggi è accessibile per chi è disabile o a un’età avanzata, inoltre dovremo utilizzate gli strumenti dei big data e la digitalizzazione per migliorare i servizi. In più è necessario un rinnovo delle flotte del Tpl dove il 40% dei mezzi sono al di sotto di Euro4 nei centri urbani e hanno in media oltre 12 anni, mentre la media europea è di 7 anni”. Lo sottolinea Paolo Calcagnini, vice direttore generale di Cdp, in occasione del convegno di Asstra ‘ Next Generation Mobility’.
”Abbiamo tante ragioni di ottimismo – ha aggiunto Calcagnini – perchè ci sono le risorse. La finanza è sovrabbondante per i buoni progetti, per quelli c’è la fila degli investitori che vogliono mettere soldi privati. Il tema delicato in cui Cdp avrà un ruolo è quello di promuovere infrastrutture di qualità. Le risorse messe a disposizione dal Pnrr e degli altri strumenti nazionali sono tante, ma non sono infinite e quindi non bastano per rifare tutto il sistema del Tpl. La capacità di portare dentro investitori privati insieme alle risorse pubbliche è una condizione per poter garantire una scala di intervento rilevati per il Paese”.
”Il ruolo di Cdp può essere di due tipi: uno è quello di supporto tecnico – prosegue il vicedirettore generale di Cdp – per accompagnare le amministrazioni in percorsi di predisposizione dei bandi di gara, di progettazione delle infrastrutture, e poi il classico supporto finanziario. La finanza serve per garantire l’addizionalità tra le risorse pubbliche e quelle private o quelle semi private. Pensiamo di farlo attrezzandoci per valutare progetti di qualità, ovvero sostenibilità tecnico finanziaria del progetto e l’impatto sul territorio. Noi faremo questo nel prossimo triennio, come stabilito dal nostro piano industriale”.