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Viglianisi (Eni): ‘Soluzione elettrica vincente’

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“Il settore dei trasporti stradali è molto complesso, in Italia è costituito ancora da più di 50 milioni di mezzi che per più della metà hanno oltre 10 anni e alimentati a fonte fossile. Servono tutte le soluzioni a nostra disposizione, nessuna esclusa. Eni propone un mix di vettori e strumenti energetici avendo come unica partita da giocare quella della decarbonizzazione del settore. Senz’altro, la soluzione elettrica, per il Tpl, è vincente, senza se e senza ma. Noi la sposiamo in pieno e la supportiamo con il potenziamento dell’infrastruttura di ricarica, con il car sharing presente in 5 metropoli italiane e che a Torino si sta elettrificando”. Così Michele Viglianisi, responsabile Circular Economy & Green Refinery di Eni, in occasione del XVI convegno nazionale Asstra “Next Generation Mobility”. 

“Oggi la diffusione dell’elettrico non è così spinta. Sui 39 milioni di mezzi che circolano in Italia, meno dell’1% è elettrico Crescerà ma ci sarà una persistente, anche se in forte riduzione, richiesta di carburanti fossili. Si stima che al 2050 saranno ancora necessarie da 13 a 17 milioni di tonnellate di carburanti fossili in Italia considerando anche settore marittimo e avio. Serve uno strumento che accompagni l’accelerazione dell’elettrificazione di tutto ciò che è elettrificabile, intervenendo dove non possiamo arrivare immediatamente con l’elettrificazione, penso alla marina e all’avio ma anche a certe categorie di mezzi pesanti. Noi crediamo molto nei biocarburanti”. Così Michele Viglianisi, responsabile Circular Economy & Green Refinery di Eni, in occasione del XVI convegno nazionale Asstra “Next Generation Mobility”. 

“Biocarburanti e biometano – continua Viglianisi – ci danno guadagni ambientali oltre l’80%, sono immediatamente disponibili, non servono infrastrutture per la loro distribuzione, i mezzi li possono accogliere già da subito e sono un importante ponte verso quel medio e lungo termine nel quale troveranno soluzione e maturità tecnologica alcuni strumenti promettenti ma ad oggi non ancora accessibili, né economicamente né socialmente. Biocarburanti e biometano, se sono come sono ambientalmente efficaci – sottolinea – non possono essere soggetti alle stesse imposizioni fiscali dei carburanti fossili anche alla luce del fatto che la loro produzione sottende un valore sociale significativo: convertire raffinerie tradizionali in bioraffinerie per la produzione di biocarburanti, convertire impianti di biogas in impianti di biometano ci consente di salavare posti di lavoro e attivare nuove filiere produttive e quindi occupazionali”.