”Il tema della mobilità nelle città nel Tpl e trasporto merci sono temi complessi che richiedono decisioni. Nel Pnrr abbiamo indicato dove vogliamo essere fa cinque anni. La cura del ferro e il Tpl deve essere potenziato con mezzi più ecologici. Un investimenti senza precedenti, ma tutto questo non basta e ci saranno anche i fondi nazionali. Dopodomani speriamo di raggiungere l’accordo in conferenza unificata sugli investimenti più importanti di 2 miliardi per l’elettrificazione degli autobus”. Lo sottolinea il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in occasione del convegno di Asstra, ‘Next Generation Mobility’.
”Le aziende del Tpl devono essere in grado di fare questo salto tecnologico -continua – e probabilmente è necessaria una aggregazione o una cooperazione più forte. E’ una questione di governance e probabilmente non potremo avere tante piccole aziende di Tpl. La riforma del Tpl non passa solo da investimenti tecnologici, ma passa per un ripensamento anche del sistema di incentivi e disincentivi per orientare le imprese nella direzione più corretta. La transazione digitale, ecologica deve offrire un Tpl che serva molte più persone”.
”Le nuove generazioni non hanno una propensione nell’avere la patente, – sottolinea il ministro- che sta crollando. E’ una scelta di campo e non pigrizia. Questo ci deve far pensare che il 40% degli spostamenti sono inferiori a due chilometri”.
”Siamo tutt’ora in uno shock pandemico gravissimo che ha cambiato i comportamenti di tantissime persone, anche nell’uso del mezzo individuale. Spero il prima possibile, quando usciremo da questa situazione, avremo bisogno di ricondizionare i nostri comportamenti di nuovo verso una mobilità più collettiva e più sostenibile”, conclude.