Variante Omicron del covid dominante entro un mese in Ue. I numeri “crescenti” di casi positivi al coronavirus, di malati, di ricoveri in ospedale e di morti in Europa sono dovuti “quasi esclusivamente” alla variante Delta, mentre “all’orizzonte” si profila Omicron, che è “ancora più contagiosa”, provocando un numero di casi che “raddoppia ogni due o tre giorni”. Entro “metà gennaio” la variante identificata per la prima volta in Sudafrica sarà “dominante” nel Vecchio Continente. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante la plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.
La Commissione, afferma Von der Leyen, segue la situazione “con un misto di preoccupazione e di fiducia. Sono triste, come molti di voi, per il fatto che il Natale sarà oscurato ancora una volta dalla pandemia. Ma d’altra parte ho fiducia, perché abbiamo la forza e i mezzi per superare la pandemia nel lungo termine. Ora fronteggiamo una doppia sfida: i casi di Covid-19 sono aumentati in modo massiccio in Europa. Ci sono alcuni Stati membri che hanno i tassi di contagio più alti di sempre”.
“Vediamo un numero crescente di persone che si ammalano – aggiunge – un carico che si aggrava sugli ospedali e purtroppo un aumento del numero dei morti. E’ importante essere consapevoli del fatto che questo grande aumento del numero dei contagi è dovuto quasi esclusivamente alla variante Delta. Quello che mi preoccupa è che ora vediamo una nuova variante, Omicron, all’orizzonte, che apparentemente è ancora più contagiosa. I casi sembrano raddoppiare ogni due o tre giorni. Ci dicono – spiega – che entro metà gennaio dovremmo aspettarci che Omicron sia la variante dominante in Europa”.
In Europa finora “un miliardo di dosi” di vaccini anti-Covid “sono state inoculate. Il 66,6% della popolazione europea ha ricevuto ora due dosi di vaccino, oltre 300 milioni di persone. E 62 milioni di persone hanno ricevuto la terza dose. La scienza ci dice che i dati iniziali su Omicron indicano che la tripla vaccinazione è la migliore protezione contro la nuova variante”, sottolinea ancora la presidente della Commissione Europea.
La priorità ora in Europa è “aumentare il numero di persone vaccinate, in tutte le fasce di età, inclusi i bambini”. Oggi, dice, “la nostra posizione è migliore, perché siamo in grado di produrre 300 milioni di dosi di vaccini anti Covid qui in Europa. Abbiamo contratti che assicurano che riceveremo vaccini una volta che saranno adottati alle nuove varianti: ci dicono che occorreranno 100 giorni per adattare i vaccini che abbiamo. Lavoriamo anche con l’Ema per assicurare che la procedura di approvazione proceda di pari passo con l’adattamento dei vaccini, in modo da averli il prima possibile. Abbiamo i vaccini e questo ci mette in una buona posizione”.
“La cosa più importante ora – continua Von der Leyen – è aumentare il più rapidamente possibile il numero di persone vaccinate in Europa, in tutte le fasce di età, inclusi i bambini. Dobbiamo raggiungere le persone, fissare appuntamenti per la vaccinazione e, in particolare, dobbiamo aiutare i Paesi membri che sono indietro con le vaccinazioni. In alcuni Stati membri, la Commissione ha iniziato a condurre campagne mirate sui social media, per assicurare che le persone abbiano le informazioni necessarie sull’efficacia dei vaccini. Facciamo il possibile per superare lo scetticismo sui vaccini, perché il prezzo che paghiamo per le persone non vaccinate continua a salire. Le persone pagano, le nostre economie, le nostre imprese e le nostre società pagano. Pagano gli anziani, che ancora una volta quest’anno non potranno vedere i loro nipoti a Natale. E’ anche un problema per i bambini che ancora una volta non possono andare a scuola: che vita è questa? Lo dobbiamo tutti a queste persone, dobbiamo vaccinarci per combattere la pandemia”, conclude.