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Variante Omicron, Europa teme ‘tempesta’: misure e restrizioni

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La variante Omicron si diffonde, i contagi covid non si fermano e l’Europa corre ai ripari con restrizioni assortite. In attesa che la cabina di regia in programma domani con il premier Mario Draghi definisca la linea dell’Italia, altri paesi varano la stretta per provare a piegare la curva. 

Le misure arrivano mentre l’Oms fa scattare l’ennesimo allarme nel Vecchio Continente: “Possiamo vedere un’altra tempesta in arrivo. La variante Omicron sta diventando dominante, o lo è già, in diversi Paesi tra cui Danimarca, Portogallo e Regno Unito, dove i suoi numeri raddoppiano ogni giorno e mezzo-3, con tassi di trasmissione mai visti prima”, dice Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa. La variante, identificata meno di un mese fa, è già stata individuata in 38 dei 53 paesi della Regione europea dell’Oms. L’enorme volume di nuove infezioni potrebbe portare a più ricoveri e a interruzioni diffuse dei sistemi sanitari e di altri servizi critici. 

In Germania il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato una serie di restrizioni – valide anche per i vaccinati e i guariti dal covid – che entreranno in vigore tra una settimana, tra cui l’obbligo di disputare gli eventi sportivi a porte chiuse. Scholz ha spiegato che le nuove regole hanno lo scopo di dissuadere le persone dal partecipare a feste numerose a Capodanno. “Ora non è il momento per le feste in grandi gruppi”, ha detto il cancelliere, confermando che sarà imposto un tetto massimo di dieci persone per riunioni private, escludendo dal conto i minori di 14 anni. 

L’accesso ai ristoranti resta limitato alle persone che possono dimostrare di essere vaccinate o guarite. A partire dal 28 dicembre, inoltre, sarà vietata la presenza di spettatori a eventi sportivi, spettacoli culturali, concerti e altri grandi eventi pubblici. Saranno infine chiuse tutte le discoteche. 

La Svezia sollecita il ricorso allo smart working, evidenzia la necessità di rispettare il distanziamento sociale e impone nuove regole per bar e ristoranti. L’obiettivo è evitare che i contagi si impennino fino a raggiungere i 15.000 casi quotidiani previsti a metà gennaio nello scenario peggiore. Nelle precedenti ondate, i bollettini quotidiani non hanno mai superato quota 11.000. 

Il Portogallo dispone la chiusura di locali e bar, lo smart working diventa la regola dal 26 dicembre almeno fino al 9 gennaio. Per entrare negli alberghi portoghesi servirà un tampone negativo, a Capodanno non saranno consentite riunioni con più di 10 persone. La stretta viene varata con un incidenza di 433 casi per un milione di abitanti. La settimana precedente il dato era di 386 casi. 

La Danimarca aspetta che comincino a fare effetto le restrizioni già in vigore da alcuni giorni. Domenica il paese ha chiuso cinema, teatri e sale da concerto e ha limitato gli orari di apertura dei ristoranti. Le misure dovrebbero durare almeno quattro settimane. Ieri, intanto, sono stati annunciati 13.558 nuovi casi, almeno 500 dei quali riguardano persone che avevano già contratto il virus.