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Righi (pres. Lega volley): “Club in enorme difficoltà, nessuno si occupa di noi”

Adnkronos
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“Sono molto preoccupato perché c’è poca attenzione alle problematiche e alle ricadute finanziarie sul mondo della pallavolo ma anche della pallacanestro. I nostri club sono tre anni che non fanno incassi e nessuno vuole prendere in mano questo problema. Le nostre società si stanno indebitando, mentre il ministro della Cultura Franceschini riesce ad ottenere per cinema, teatri e musei, un miliardo di euro per mancati incassi, invece non ci sono per lo sport, si parla solo del calcio, ma noi siamo in enorme difficoltà e continuiamo a fare attività perché ci hanno chiesto di continuare e farla perchè probabilmente due anni era da chiudere e salutare tutti. Così non si può più andare avanti”. E’ il duro commento del presidente e ad della lega volley massimo Righi all’Adnkronos, sul momento difficile che sta attraversando il mondo della pallavolo per via del covid.  

“Riduzione capienze? Siamo molto preoccupati di eventuali decisioni del governo. Già con il 35% i nostri club perdono il 65% di incasso”, ha proseguito Righi che parla anche della questione legata al problema delle Asl. “Noi abbiamo avuto tantissime discussioni e rinvii con le Asl. Abbiamo un tema diverso, risonanze mediatiche inferiori e modalità di approccio diverse. Noi cerchiamo di risolvere le questioni con le Asl. Io ho avuto diverse discussioni ma le abbiamo risolte, con noi le Asl sono state consapevoli e collaborative. Nel calcio gli interessi sono talmente grandi che magari le dinamiche sono diverse”. 

“Più di un anno fa inviammo alle nostre squadre una mascherina sperimentale fatta dal Politecnico di Torino, mascherina che veniva utilizzata all’epoca dai maratoneti che avevano uno sforzo aerobico sicuramente superiore ai nostri atleti, per poter giocare con la mascherina quando eravamo nel pieno della pandemia, nella prima ondata, ma i giocatori l’hanno indossata ed hanno detto che non si respirava ed era impossibile giocare in quelle condizioni. Visto che l’evidenza scientifica non era tale dal poterli obbligare lasciammo perdere. Ora devo dire che da tre o quattro mesi i giocatori in allenamento indossano la mascherina, quella di Vibo Valentia è il primo caso in una partita ufficiale ma da ottobre le mascherine vengono usate in allenamento come forma di autotutela”, ha spiegato il presidente e ad della Lega Volley Massimo Righi all’Adnkronos, in merito all’uso della mascherina da parte della squadra di Vibo Valentia in gare di campionato con Modena e Milano.  

“In partita è stata Vibo Valentia ad usarla per prima ed anche un giocatore in A3 che ha addirittura usato una Ffp2 ed infatti ha fatto molta fatica. Non lo mettiamo come obbligo perchè non vogliamo far passare dei messaggi fuorvianti, visto che cerchiamo di avere tutti i giocatori tesserati con tre dosi di vaccino il prima possibile, e stiamo correndo per questo, per avere a quel punto una sorta di bolla di gruppo. Ma in questo momento tra i giocatori di Vibo c’è chi la moglie in stato di gravidanza, chi convive con degli anziani e preferiscono tutelarsi anche in questa maniera, ma anche in altre squadre abbastanza frequentemente succede”, ha aggiunto Righi.