Una donna al Quirinale, il Mattarella bis, no anzi Mario Draghi. Matteo Renzi su radio Leopolda ha ironizzato sulle oscillazioni dei 5Stelle a 11 giorni dall’inizio delle votazioni per l’elezione del presidente della Repubblica. “Noi pensavamo che Giuseppe Conte fosse un leader capace… ma il vero errore è proprio l’inizio della frase, ossia: pensavamo che Conte fosse un leader. Ma va bene così, il Paese sta meglio di un anno fa e ripetere che noi avessimo ragione sulla fragilità dello schema di gioco dei 5Stelle ormai non serve a niente e nessuno”.
“Un anno fa – ha ricordato Renzi – mandando a casa Conte, abbiamo fatto un favore agli italiani ma anche ai 5Stelle. Pensa tu Conte che discute con Toninelli dello statuto del M5s – ha detto Renzi duettando con Giachetti – Conte si sente a casa sua, nel suo mondo di riferimento. Non so se l’ho mai raccontato, ma un anno fa, quando dicemmo che eravamo disponibili a dialogare con l’allora maggioranza, purché si mettessero da parte i tweet e si ragionasse di politica. La sera stessa Rocco Casalino mandò a alcuni deputati di Iv, lo screenshot ‘Avanti con Conte’ che era primo in classifica”. “Parliamo di quell”Avanti con Conte’ o quel ‘Conte o Morte’ – ha rimarcato Renzi – che era ossessivamente ritwittato dal Pd. Vabbè ora il Pd dice ‘Draghi o morte’ ma, si sa, il Pd è una sicurezza. Il sacrificio di Iv compie un anno, un anno che non è stato ripagato in termini di consensi sui sondaggi, ma in termini di Pil, posti di lavoro… Insomma abbiamo salvato il Paese”.
Quanto alle prossime elezioni per il capo dello Stato, “ci avviciniamo alla settimana chiave del Quirinale, sarebbe ora di smettere di seguire le isterie di chi dice che avremo un gennaio catastrofico a causa del Covid”, sottolinea.
Mentre parlando delle possibili alleanze alle elezioni del 2023 Renzi assicura: “Abbiamo grande rispetto per il percorso degli altri. Noi arriveremo alle elezioni del 2023 non stando con la destra sovranista – Salvini e Meloni – e non staremo con i grillini, nè con i massimalisti di sinistra. Si continua a parlare della sinistra ma che cosa è la sinistra, cosa è il riformismo a sinistra. Bersani e D’Alema che rientrano nel Pd? D’Alema ha detto che noi siamo la malattia, io ho risposto ‘basta che non mi curi lui, con i ventilatori cinesi – che lui ha fatto comprare ad Arcuri – che non funzionavano. Di questa roba continua a non parlare nessuno”.