Per quanto riguarda la partita del Quirinale “il centrodestra può giocare le sue carte, l’importante è che resti unito”. E’ quanto ha detto Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ospite della puntata di ‘Porta a Porta in onda stasera. “Oggi il nome che è emerso è quello di Berlusconi, ha gli elementi di garanzia per difendere le cose che voglio difendere. Giovedì Berlusconi avrà le idee più chiare, se Berlusconi rinuncia il centrodestra ha diritto di fare le sue proposte e anche Fratelli d’Italia ha le sue proposte”.
Non far votare per il Capo dello Stato i grandi elettori positivi, sottolinea la presidente di Fratelli d’Italia, sarebbe “intollerabile, è un problema di volontà politica, è un problema che venga garantito il diritto costituzionale dei parlamentari di eleggere il Presidente della Repubblica”.
“Penso che ci siano personalità anche nel campo della cultura politica del centrodestra che possano avere una maggioranza e rifiuto l’idea che chi è nella cultura di centrodestra non possa avere diritto di cittadinanza per la prima volta nella storia della Repubblica. Il gioco della sinistra è presentabile se è mio non si può fare. Ci sono persone presentabilissime nella cultura di centrodestra”.
“Draghi presidente del Consiglio non l’ho votato. Draghi al Quirinale è un punto interrogativo. Se Draghi al Quirinale significa un altro Governo con un altro presidente del Consiglio che esce dal cilindro, una legge proporzionale per avere un inciucio a vita, allora dico no”.