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Oggi ha vinto Bianca Scheda, domani chissà

Lorenzo Ottanelli
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elezioni capo dello stato

Come sempre o quasi, al primo giorno delle votazioni per il Capo dello Stato non c’è accordo, nessun tipo di idea, neanche in lontananza si riesce a vedere il bandolo della matassa. E vince Bianca Scheda, così come dice Emma Bonino, inserita e ripescata dall’insalatiera. Almeno si spera che la possano riutilizzare, andrebbe sprecata così tanta carta invano…

I giorni passati, tuttavia, sono stati un bell’impasse. Tra Berlusconi e la destra che non avevano intenzione di fare i conti con una larga maggioranza per trovare un candidato comune che, forse, avrebbe avuto il suo senso, soprattutto in momenti come questi. Non diciamo per forza avere un candidato alla prima votazione ma alla seconda o alla terza perché no, non sarebbe un’eresia, in special modo in periodi di pandemia, in cui altro non si fa che ripetere che ci vuole “unità nazionale”.

Ma d’altra parte l’intento proviene solo dal centro di Renzi e dal Partito Democratico. I 5 Stelle sono ancora a litigare su chi deve decidere, che i giochi vanno avanti, anche se a rilento, con o senza di loro. Un candidato comune sarebbe auspicabile: manca una maggioranza composita in Parlamento, sarebbe la soluzione più idonea. Le contrattazioni, però, non dovrebbero accadere il giorno del voto – sembra un giochetto per rimandare e votare qualcuno alla quarta votazione, ché tanto basta la maggioranza assoluta.

Ma votare per? Draghi? Tanti degli altri candidati sembrano inidonei, forse troppo di parte. Oggi non c’è stato nessun segnale. A questo punto potrebbero salire le quote per fare in modo che si crei il grande salto: da Presidente del Consiglio a Capo dello Stato. Ma poi chi si mette a Palazzo Chigi? Mistero perché tutti i retroscena prendono il tempo che trovano. E allora domani è un altro giorno, si vedrà.