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Covid Italia, Capobianchi: “Infezione si spegnerà, ma incognita altre varianti”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “La pandemia Covid finirà e usciremo – spero il prima possibile – dallo stato di emergenza. Ma la fine non sarà stabilita da un trattato. Con i virus non si scende a patti”. Quindi “prepariamoci a un altro mesetto di contagi a frequenza elevata”. Poi “si spera sia l’ultima ondata” e che “lentamente l’infezione si spegnerà”. È il quadro tracciato dalla scienziata Maria Capobianchi, fra le prime in Europa ad aver isolato con il suo team il coronavirus Sars-CoV-2 il 31 gennaio del 2020 nel laboratorio dell’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. 

L’esperta, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, commenta lo scenario prospettato dal direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa e spiega: Hans Kluge “ha affermato che la pandemia finirà. Ma la circolazione del virus continuerà a livelli molto inferiori. Dopo aver raggiunto i 4 milioni di contagiati al giorno, ora l’impennata di casi sembra meno impetuosa”. Guardando un po’ più avanti nel tempo, “stiamo andando verso una fase endemica”, aggiunge la scienziata che oggi è in pensione e ha una consulenza con il Don Calabria di Negrar (Verona) oltre a insegnare biologia molecolare all’università Unicamillus di Roma. Il destino ipotizzato per Sars-CoV-2 trova riscontro in ‘storie’ del passato, assicura.  

“Prevediamo che accada come ad altri coronavirus dell’uomo, responsabili di raffreddore e febbri lievi – ipotizza la virologa – Non sappiamo in quale epoca storica siano arrivati ma tutto fa pensare che al loro ingresso abbiano avuto una storia simile a quella del Sars-CoV-2. Di fronte a virus nuovi è plausibile che la specie umana sia stata tutta contagiata fino a sviluppare una protezione immunitaria. Oggi abbiamo potuto accelerare questo processo con i vaccini”. Resta un’incognita: “Che una nuova variante” riesca “a sparigliare le carte. Ne abbiamo già viste arrivare cinque che sono diventate protagoniste in virtù di una sempre maggiore facilità a trasmettersi. Ogni giorno abbiamo ancora milioni di casi nel mondo, stiamo dando altre opportunità di mutazione al nostro nuovo ospite”, conclude la ricercatrice.