Se le elezioni non ci sono state ”le colpe sono anche del Pd: non era un’alternativa e senza un progetto credibile le elezioni non si potevano convocare”. E Napolitano? ”Impeccabile. Ma bisogna dire la verita’: ha rottamato un’intera classe dirigente”. A parlare e’ proprio il ”rottamatore” doc, il sindaco di Firenze Matteo Renzi in una intervista al Foglio. ”Napolitano – spiega – dando il via libera al governo Monti e’ come se avesse distribuito una sorta di certificato di rottamazione. E’ stato come un preside che ha chiamato in aula il supplente perche’ nessun professore si trovava nelle condizioni di poter far lezione”. Per Renzi il governo tecnico nasce dal ”fallimento del progetto del centrodestra” e ”dall’inadeguatezza della proposta offerta dal centrosinistra”, anche se Renzi dice di sentirsi adesso piu’ vicino a Bersani rispetto al passato: ”In questa fase si e’ dimostrato serio, coraggioso e responsabile”. Nel Pd, aggiunge, c’e’ chi come D’Alema ”sogna di poter ristrutturare il sistema politico in chiave tedesca”. Ma e’ un modello destinato a far diventare il centro un grande centro e il Pd ”una specie di Pse, un nuovo Pds”. Ma a non convincere Renzi e’ anche chi ”sta studiando un modo per trasformare il Pd in una ‘Cosa Quattro”: ”Mi sembra solo il modo migliore per trasformare il Pd in un partito a vocazione minoritaria”. ”Se non vogliamo fare la figura dei pazzi per arrivare preparati alle prossime elezioni sara’ necessario convocare delle primarie” che renzi vede in autunno e ”aperte a tutti, senza escludere nessuno”. ”Se ci sara’ qualcuno dei nostri? Qualcuno dei ragazzi del Big bang? Non vedo perche’ non dovrebbe essere cosi”’. Di sicuro, spiega ”questa classe dirigente si deve fare da parte: e’ impensabile che la generazione dei D’Alema e dei Bersani continui a essere anche tra un anno il simbolo del centrosinistra italiano”