(Adnkronos) – In seguito alle nuove sanzioni imposte oggi da Londra e annunciate dal ministro degli Esteri Liz Truss, i media di propaganda russi non troveranno più spazio sui canali britannici. Niente più Russia Today sulle tv britanniche, ad esempio. Ma anche stop agli affari tra aziende e individui che operano nel Regno Unito e i “veicoli di propaganda” statali russi Russia Today e Sputnik.
In totale altri 14, tra aziende e individui, sono stati inseriti nell’elenco degli obiettivi sanzionati dalla Gran Bretagna. Tra questi c’è anche il cosiddetto ”macellaio di Mariupol”, il colonnello generale russo Mikhail Mizintsev, accusato di aver bombardato obiettivi residenziali nella città portuale nel sud dell’Ucraina.
Il governo britannico “continuerà ad andare avanti con più sanzioni” per “far sì che Putin perda in Ucraina”, ha detto Truss, aggiungendo che ”la guerra di Putin all’Ucraina si basa su un torrente di bugie”. Così, ad esempio, il noto presentatore televisivo Brilev, non potrà più godere di nessuno dei suoi beni nel Regno Unito, dove ha vissuto a lungo, né continuare suoi rapporti d’affari il Paese.
Le nuove sanzioni imposte oggi da Londra vanno a colpire Aleksandr Zharov, amministratore delegato di Gazprm-Media, Alexey Nikolov, amministratore delegato di Russa Today, Anton Anisimov, capo di Sputnik International Broadcasting, Rossiya Segodnya, gruppo mediatico di proprietà e gestito dal governo russo, Vladimir Ilich Makesimenko, direttore dello Strategic Culture Foundation, una rivista online registrata in Russia. E poi Andrey Grigoryevich Areshev, direttore della Strategic Culture Foundation, una rivista online registrata in Russia.
Infine Irina Sergeyevna Bubnov, social media editor presso la Strategic Culture Foundation, Anton Sergeyevich Bespalov, social media editor presso la Fondazione Cultura Strategica, Natalya Petrovna Skorokhodova, responsabile delle risorse umane e della finanza presso la Fondazione Cultura Strategica e Svetlana Georgiyevna Zamlelova, caporedattore del Journal Kamerton, una testata giornalistica affiliata alla Strategic Culture Foundation.
Nel mirino anche il canale di notizie Russia Today, con le sanzioni emesse nei confronti del suo amministratore delegato Alexey Nikolov e del suo proprietario Sergey Brilev.