Una mostra nata con l’intento di rendere omaggio alle grandi menti dei ricercatori italiani nel campo delle meteorologia e sismologia. “Dal cielo alla terra” aprirà i battenti il 17 gennaio ospitatata dalla galleria delle carrozze a palazzo Medici Riccardi. L’esposizione parte degli albori delle due scienze, dal XVII secolo quando sotto l’ala protrettrice dei Medici fu creata la prima rete di stazioni per il rilevamento meteorologico mettendo a disposizione della curiosità dei visitatori tutti gli strumenti d’epoca utilizzati dai nostri avi. Tra i più di cento “pezzi” in mostra troviamo un sismoscopio a mercurio del 1784, un tromometro a prisma del 1875, un microsismografo a doppio pendolo del 1894, un razzo antigrandine della seconda meta’ del XX secolo, uno psicrometro a fionda di inizio ‘900 e un solarimetro registratore del 1924. E ancora: un piccolo aereo meteorologico e una sala sismica. La tradizione fiorentina di questi studi verra’ contestualizzata nel panorama euro-mediterraneo a partire dal XVIII secolo. In Italia, gia’ dagli anni Trenta del XVIII secolo, iniziarono i primi concreti tentativi di registrare i terremoti, prima con semplici sismoscopi, poi nei duecento anni successivi con strumenti sempre piu’ sofisticati. L’intensa attivita’ di progettazione di strumenti e di registrazione di fenomeni meteorologici e sismologici ha dato vita ad una densissima rete di osservazione meteorologico-sismica costituita da osservatori pubblici, privati o afferenti ad alcuni ordini religiosi particolarmente attivi in questi settori scientifici.