”Che c’ entrano i licenziamenti al Maggio con Bersani? Mi sembra che la questione esistesse ben prima delle primarie del Pd. Ora, invece, qualcuno vorrebbe farci credere che dopo un pranzo a due avvenuto nel centro di Roma, il problemi del Teatro dovrebbero magicamente evaporare dall’ elenco delle questioni ancora aperte a Firenze. Francamente non credo – come vorrebbero far credere alcuni – che Bersani abbia promesso Renzi una sorta di ‘immunita’ amministrativa’ sul Maggio e su altre questioni urgenti che attendono di essere risolti in questa citta”’. Cosi’, su facebook, il presidente della Provincia di Firenze commenta le tensioni, nel consiglio comunale di ieri, tra il sindaco Matteo Renzi e la minoranza ‘bersaniana’ del gruppo Pd, contraria ai 10 licenziamenti di dipendenti del Maggio firmati dal primo cittadino in qualita’ di presidente della Fondazione. ”Ma di quale ‘do ut des’ si sta parlando? – prosegue nel post Barducci – Io non lo vedo, anche perche’ Renzi ha sempre dichiarato che in caso di sconfitta non avrebbe chiesto niente in cambio. Invece oggi alcuni giornali parlano di ingenui ‘giapponesi’ i quali non avrebbero capito che in un ristorante di Roma si sarebbe firmato una pax sulla pelle dei lavoratori del Maggio e su tutti gli altri problemi di Firenze. Tutto cio’ e’ ridicolo. Come se, per fare un esempio, dopo il risultato delle primarie non ci fosse piu’ il bisogno di costruire a Firenze la linea 2 e 3 della tramvia”.
La risposta di Renzi ”Do una mano in campagna elettorale perchéé sono leale, i ricattini appartengono ai mediocri”. Lo ha detto Matteo Renzi, sindaco di Firenze, precisando di riferirsi alle ultime polemiche politiche cittadine, in risposta a una domanda sul suo coinvolgimento nella campagna elettorale nazionale. Renzi, intervistato dall’emittente radiofonica Lady Radio, negli ultimi giorni ha avuto uno scontro con alcuni consiglieri comunali del Pd sulla crisi del Maggio Musicale Fiorentino. ”Ho detto a Bersani che sono a disposizione per dare una mano”, ha detto Renzi, parlando poi dei suoi sostenitori che sono usciti dal Pd per candidarsi con la lista di Mario Monti: ”Per quello che mi riguarda sono leale e serio, un partito non è un tram sul quale si sale o si scende a seconda dell’utilita’. Spero che il Pd sia capace di andare a recuperare il consenso di chi ha qualche dubbio in piu’: quelli che vanno via e si candidano altrove sono 5-6, il punto e’ recuperare il voto”. Parlando di quanto accaduto in consiglio comunale sempre sulla questione ndel maggio. ”Se tu sei un consigliere comunale hai il dovere della lealtà verso un sindaco che ha vinto le elezioni su un programma. pha detto Renzi a Lady Radio- Chi non è leale è condannato non alla solitudine, ma ai ricattini. Io non li ho mai fatti nella mia esperienza politica. Se qualcuno nel consiglio comunale di Firenze non conosce il valore della lealta’, mi dispiace per lui”.